Fonte: Antonino Siniscalchi da Il Mattino
Vico Equense - Il Comune e le cooperative edilizie devono risarcire l’avvocato napoletano Francesco Saverio Lauro, proprietario dei suoli di San Vito dove sono stati realizzati gli alloggi di edilizia residenziale. L’ha stabilito la settima sezione del Tar. I giudici amministrativi hanno pure nominato un commissario ad acta che dovrà liquidare la somma nel caso in cui il Comune non vi provveda entro 120 giorni.
La sentenza s’inquadra in un braccio di ferro giudiziario lungo quasi 40 anni. Una battaglia a colpi di ricorsi e appelli che si trascina dal 1976, quando l’amministrazione comunale di Vico Equense dà l’ok a un piano di edilizia residenziale in località San Vito. Il proprietario del suolo impugna il piano di zona e gli atti espropriativi: mentre le cooperative edilizie Domus Aequana e Ulivo costruiscono le nuove case, il Tar (nel 1988) e il Consiglio di Stato (nel 1999) annullano tutti i provvedimenti adottati dal Comune di Vico.
L’avvocato Lauro si rivolge prima al Tribunale e poi alla Corte d’Appello di Napoli che, l’11 marzo 2011, condanna l’amministrazione a risarcirgli danni per quattro milioni e 200mila euro. Secondo i giudici, il Comune ha commesso una «occupazione usurpativa» ai danni di Lauro. Questa tesi viene confermata dalla Corte di Cassazione il 9 ottobre 2013.
A quel punto il Consiglio comunale corre ai ripari e approva una delibera con cui si riconosce che le case realizzate irregolarmente rispondono a un fine sociale di particolare rilevanza e che, di conseguenza, devono essere conservate acquistando il suolo dal proprietario per la cifra di 620mila euro. Successivamente il Tar e il Consiglio di Stato confermano la legittimità di questa «acquisizione sanante».
Nel frattempo, però, le sentenze della Corte d’Appello e del Consiglio di Stato diventano definitive.
Il 18 maggio scorso, quindi, l’avvocato Lauro si rivolge al Tar con un obiettivo: ottenere una sentenza che obblighi l’amministrazione comunale a risarcirlo. E i giudici di Piazza Municipio gli danno ragione: «A Lauro vengano corrisposte nella loro integrità tutte le somme riconosciute come dovute dalla pronuncia della Corte di appello e da quella della Corte di Cassazione», si legge nella sentenza del Tar.
A sborsare questo soldi sarà il Comune che però, in un secondo momento, potrà rivalersi sui soci delle cooperative edilizie che hanno realizzato gli alloggi. Sulla vicenda è chiara la posizione del sindaco Benedetto Migliaccio: «In sede di merito – tuona il primo cittadino - il Tar aveva riconosciuto la legittimità del procedimento di acquisizione sanante seguito dal Comune. Ora, nel giudizio di ottemperanza, lo stesso Tar obbliga il nostro ente a risarcire il proprietario del suolo. Tutto questo è sconcertante».
La querelle tra il Comune, l’avvocato Lauro e i soci delle cooperative edilizie sembra quindi destinata a continuare. «L’ultima sentenza del Tar è un esempio di giurisprudenza creativa – conclude Benedetto Migliaccio – Nei prossimi giorni proporremo appello al Consiglio di Stato per definire questa vicenda una volta per tutte».
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