Sorrento - Nonostante la serata sia stata caratterizzata da un tempo molto inclemente, sotto un diluvio di pioggia battente, gli estimatori pugliesi del grande artista bolognese, provenienti anche da Bari, erano presenti nell’accogliente sala della Cittadella degli Artisti di Molfetta, per partecipare alla manifestazione-evento, “Omaggio di Molfetta a Lucio Dalla”, organizzata dal locale Rotary Club, nell’ambito delle iniziative di solidarietà pro Rotary Foundation. Proiettato sul grande schermo cinematografico, protagonista assoluto della serata è stato il docufim di Raffaele Lauro, “Lucio Dalla e Sorrento - I Luoghi dell’Anima”, le cui potenti immagini, abbinate ad una colonna sonora di forte impatto emotivo, hanno coinvolto e visibilmente commosso i tanti rotariani presenti. Applausi a ripetizione e un’ovazione finale allo scrittore-regista sorrentino, il quale è stato letteralmente assediato, alla fine della manifestazione, da chi rivendicava di essere già stato a Sorrento e chi, invece, si riprometteva di voler presto visitare la costiera sorrentina. In precedenza, sotto l’accorta regia di Maurizio Altomare, affermato avvocato del Foro di Trani, il presidente del Rotary di Molfetta, Enzo Galantino, ha voluto sottolineare l’orgoglio del club per avere organizzato, per fini di beneficenza, l’omaggio a Lucio Dalla, la cui generosità era nota anche a Molfetta, dove, nel 2011, aveva tenuto un celebre concerto a favore della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori. La presentazione del romanzo biografico, “Caruso The Song - Lucio Dalla e Sorrento”, era stata affidata, in apertura, al critico musicale e giornalista di Radio Norba, Antonio Malerba, molto seguito non solo in Puglia, ma in tutte le regioni del Sud: “Un libro, quello di Lauro, che ho letto tutto d’un fiato e che, nonostante la mole di cinquecento pagine, non mi ha mai annoiato. L’opera contiene un ricco distillato narrativo di amore per la musica e di pura bellezza, che svela, per la prima volta, le radici naturalistiche, culturali e psicologiche, della poetica di Dalla.
Mi riprometto di rileggerlo ancora e ne parlerò, domani, in trasmissione”. Malerba, inoltre, con il suo spigliato eloquio radiofonico, ha incantato il pubblico, con un’analisi, fresca e raffinata insieme, di molte canzoni di Dalla, definendo l’intera produzione dell’artista, anche quella meno famosa (ha citato, tra le altre, “Disperato Erotico Stomp”, del 1977, e, del 1993, dall’album “Henna”, la scandalosa “Merdman”), la colonna sonora della nostra giovinezza. Ha ricordato, a titolo di esempio, come la madre, a 87 anni, sia solita cantare, ogni mattina, “4 marzo 1943”, il cui singolo le fu donato, all’uscita, nel 1971, dal marito. Il giornalista, poi, non si è lasciato sfuggire la ghiotta occasione per chiamare lo scrittore sorrentino sul palco e per intervistarlo, a tutto campo, sulle parolacce nei testi delle canzoni di Dalla, sul tour dalliano 2015, in Italia e all’estero, e sull’ispirazione del nuovo romanzo, “Lucio Dalla e San Martino Valle Caudina - Negli occhi e nel cuore”, uscito la scorsa settimana e che sarà presentato, ufficialmente, in anteprima nazionale, il 18 dicembre 2015, nel Palazzo Municipale di San Martino Valle Caudina. “Sono più di cinquanta - ha commentato Lauro - le ricorrenti cosiddette parolacce, presenti nelle canzoni di Lucio, che, nonostante la diversa opinione dei critici di sinistra dell’epoca, non sono mai volgari, se lette nel contesto: da stronzo a merda, da cappella a fica, da finocchio a puttana, fino alla masturbazione. Tutti possono verificare, oggi, guardando le trasmissioni televisive di intrattenimento pomeridiano, quanti marziani e quanti Merdman ne siano protagonisti e vengano applauditi. Lucio è stato, quindi, non solo il poeta di ‘Caruso’, ma anche il lucido e profetico anticipatore di questa omologazione culturale e di questa decadenza di valori, che minacciano i giovani”.
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