Lunedì 30 novembre 2015 le Amministrazioni di Vico Equense e Meta ricorderanno l'evento con una cerimonia
Vico Equense - Una cosa importante è avvenuta un anno fa, grazie a sindaci e amministratori coraggiosi. Quando alle 13.48 del 30 novembre 2014 1.200 microcariche di dinamite hanno abbattuto il “mostro di Alimuri”, tra Vico Equense e Meta, orrido scheletro di albergo abbandonato dal 1964, è stato un atto altamente simbolico. Gli ecomostri si possono abbattere. Il simbolo della cementificazione selvaggia, senza regole e senza rispetto per l’ambiente, è stato cancellato per sempre; al suo posto adesso ci sono degli alberi e l’area è completamente pulita. L’Alimuri era una struttura di 18mila metri cubi realizzata in un'area di alto valore paesaggistico, destinata a diventare un albergo di lusso con 150 camere. Risale al novembre del ’63 l’autorizzazione ambientale rilasciata ai proprietari del suolo dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici. La licenza edilizia è arrivata l’anno successivo. Poi l’inizio dei lavori, a cui hanno fatto seguito sospensioni, ritardi fino ad arrivare allo stop definitivo. Lo scheletro di cemento è rimasto in uno dei più suggestivi angoli della penisola sorrentina per mezzo secolo. Molte sono state le strade intraprese negli anni per cancellare lo scempio; quella scelta dal Comune di Vico Equense è riuscita a dare alla storia Alimuri il giusto «the end».
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