Un omaggio a Duke Ellington con il Fabrizio Bosso 4et e il Paolo Silvestri ensemble
Sorrento - Martedì 29 dicembre alle 20:30, presso il Cinema Teatro Armida di Sorrento, Fabrizio Bosso presenta Duke, un omaggio a Ellington con il suo quartetto e il Paolo Silvestri enemble, in occasione del Concerto di Fine Anno, giunto alla ventunesima edizione, organizzato dal Rotary Club di Sorrento con il patrocinio del Comune di Sorrento.
Quest’anno i fondi che saranno raccolti saranno destinati alla creazione di una organizzazione logistica per la raccolta presso le strutture sanitarie della penisola Sorrentina di cordoni ombelicali da far pervenire alla Banca dei cordoni ombelicali in Napoli. L’importanza della creazione ditale struttura è fondamentale se solo si pensa al fatto che attualmente i cordoni ombelicali dei parti che vengono effettuati nel nostro territorio vanno perduti, venendo così meno la possibilità di trarre dagli stessi quelle cellule staminali tanto indispensabili per la cura di numerose malattie.
Sul palco con Bosso, anche il suo quartetto composto da Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Luca Alemanno al contrabbasso, Nicola Angelucci alla batteria e il Paolo Silvestri ensemble, una sezione di sei fiati maestri diretti da Paolo Silvestri composta da composta da Fernando Brusco e Claudio Corvini alle trombe, Mario Corvini al trombone, Gianni Oddi al sax alto, Michele Polga al sax tenore e soprano e Marco Guidolotti al sax baritono. Duke è l’ultimo progetto discografico di Fabrizio Bosso, edito da Verve/Universal nel 2015
È naturale per tutti i più grandi musicisti sentire l’esigenza di misurarsi con i maestri del passato, rendendo un omaggio che possa estinguere, almeno in parte, il debito nei loro confronti. La scelta di Bosso, trombettista dalla voce inconfondibile e tra i più quotati nella scena jazz italiana e internazionale, è caduta in questo caso su Duke Ellington, forse il compositore più influente di tutto il Novecento.
Fabrizio Bosso riesce in un’operazione audace e per affrontarla ha chiamato accanto a sé Paolo Silvestri, che ha scritto arrangiamenti funambolici e pieni di verve che fanno di Duke molto più di un semplice tributo a uno più grandi maestri che il jazz abbia conosciuto. Partendo dagli standard più celebri del “Duca”, Silvestri li rivisita senza stravolgerli, dando la giusta centralità alle note necessarie e preparando il campo a Bosso perché possa, grazie alla sua tecnica, al suo estro e al suo gusto inimitabile per la melodia, dare l’ennesima prova di un talento ormai maturo e capace di sorprendere ancora.
Il trombettista di origini torinesi, che ci ha ormai abituati da diversi anni a incursioni in territori anche molto lontani dal jazz, la cui ecletticità gli ha consentito di muoversi con uguale disinvoltura in ambiti trasversali, presenta un progetto che suggella il legame indissolubile col suo primo amore: il jazz.
Una lunga cavalcata tra i successi più grandi del “Duca”, dalle atmosfere sofisticate delle Big Band di I Let A Song Go Out Of My Heart ai ritmi travolgenti di Caravan e Perdido, passando per una versione magnificamente riarrangiata di In A Sentimental Mood al lirismo di Solitude fino a I Don’t Mean A Thing (If It Aint’t Got That Swing) registrata con il quartetto e con Michele Polga al sax tenore e Marco Guidolotti al baritono. Completa la tracklist un medley a cui la direzione del maestro Paolo Silvestri conferisce grande coesione senza snaturare l’essenza dei brani proposti, unendo due grandi classici di Ellington: Black Tan Fantasy e Jeep’s Blues.
Un progetto che esalta l’eleganza compositiva dei brani di Duke Ellington evidenziando, allo stesso tempo, le doti indiscusse di interprete di Fabrizio Bosso che qui mette in luce ancora una volta un talento proteiforme e cristallino.
La prima edizione del Concerto di Fine Anno si svolse il 28 dicembre 1995 e fu tenuta a battesimo dalla Nuova Orchestra Scarlatti; si sono poi susseguite negli anni altre formazioni orchestrali di fama nazionale ed internazionale, quali “I Filarmonici” dell’Accademia Musicale di S.Cecilia di Roma, le orchestre delle televisioni di Stato di Butapest, Mosca, S. Pietroburgo, la Kiev National Symphony Orchestra, la Banda Musicale dei Carabinieri ecc. ; altrettanto prestigiosi sono stati i maestri che le hanno dirette, fra i tanti Paolo Olmi, Jan Pierre Vallez, Nicola Giuliani. Tra i solisti di fama internazionale si ricordano il pianista Francois – Joel Thioller, le pianiste Cristina Ortiz e Katia Skanavi, i violinisti Giovanni Angeleri, Domenico Nordico, Ning Feng, Nel 2012, il concerto fu eseguito da una formazione di jazz diretta dal trombettista Fabrizio Bosso e dall’orchestra sinfonica stabile del Molise, nel 2013 il concerto è stato eseguito dal maestro Nicola Piovani.
Il Concerto di "fine Anno" rappresenta in Sorrento un evento culturale oramai consolidato ed atteso oltre che dai cittadini anche dai numerosi turisti, italiani e stranieri, che sono soliti trascorrere le feste natalizie in Penisola, nonchè da un folto pubblico di affezionati proveniente dai centri viciniori e, soprattutto, da Napoli.
Ma ciò che rileva, ed in particolare interessa il Rotary Club di Sorrento, è che il concerto ha consentito, attraverso la sponsorizzazione di privati ed il contributo spontaneo del pubblico, di perseguire finalità di solidarietà che rappresentano il vanto del Distretto 20100, in cui è inserito il Club di Sorrento. Si ricorda fra le tante la realizzazione di un reparto di ortopedia nel Togo, di pozzi di acqua in Congo, o strutture per bambini abbandonati e per giovani madri in Somalia, ed ancora aiuti economici alla Croce Rossa, al Telefono Azzurro, al Pellicano –Soccorso per gli anziani, all’Ospedale di Sorrento, al Museo Correale, interventi su chiese ed opere d’arte.
Nell’ultimo periodo il Rotary Club di Sorrento non ha tralasciato anche di occuparsi di cultura sul territorio di competenza, oltre che di salvaguardia delle opere d’arte , anche di supporto alle Istituzioni, Si ricorda, appunto, la realizzazione del “Businnes plan” per il Museo Correale Terranova di Sorrento, realizzato nell’ambito di un progetto di riqualificazione economico gestionale della predetta istituzione museale. Il progetto del Rotary Club di Sorrento per la sua validità è stato presentato a Roma all’auditorium della Musica nell’ambito della “I edizione di “Vivere Cultura” (Progetto europeo EvoCH) in collaborazione con l’Associazione Italiana Assorestauro, il Centro Tecnologico Tecnalia (Spagna), Cultura & Work Association (Germania) e Riksantikvaren – Direzione per i beni culturali (Norvegia). Il Progetto, inoltre, grazie alla sua peculiarità innovativa, unico nel suo genere, è stato presentato alla Pontificia Facoltà di teologica dell’Italia Meridionale nell’ambito del Corso di Gestione e Promozione dei beni Culturali.
Con grande soddisfazione del Rotary Club il progetto è stato approvato con Decreto Dirigenziale della Regione Campania del 26.03.2013 con l’attribuzione al Museo Correale di Terranova di un fondo di circa € 200.000.
Tra le opere e gli edifici storici per i quali il Rotary Club di Sorrento ha contribuito al loro totale e/o parziale restauro vanno ricordati il restauro della Basilica di S.Antonino, il recupero dell’antica porta di accesso a Marina Grande, il restauro degli affreschi della Porta di marina Piccola.
Tra le iniziative di sicura incidenza sul sociale vanno ricordate : 1) il progetto defibrillatori Cuore Amico per dotare le FF.OO. di un indispensabile strumento di primo soccorso; 2) “Una mano Vela diamo” progetto sociale di avvicinamento dei ragazzi disabili del territorio al mare e al gioco; 3) Indagine, con relativa presentazione, effettuata in tutte le scuole della Penisola denominata “Alto Rischio”, avente ad oggetto un rapporto sulle dipendenze; 4) Campagna “Il Rotary per una vita migliore”, screening gratuito rivolto alla prima infanzia ed alla terza età per la individuazione preventiva di disturbi nell’udito, vista ed apparato osseo; 5) Borsa di studio per un bambino autistico, vero talento musicale.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.