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Mariateresa Eusebio |
Vico Equense - Il Consiglio comunale ha istituito una commissione d'indagine per far luce sulla vicenda del fondo Lauro. “Abbiamo – spiega
Mariateresa Eusebio, Consigliere comunale di maggioranza – cercato in tutti i modi e in tutte le sedi opportune di evitare l’esborso di più di 4 milioni di euro e di certo continueremo a batterci per evitare il pagamento di una cifra tanto elevata per errori che, se sono stati commessi, di certo non da questa legislatura, e per evitare che questa situazione tanto annosa si riversi sull’intera collettività. Mercoledì scorso – aggiunge la Eusebio – non abbiamo potuto fare altro che prendere atto di una sentenza che se da un lato ci fa gioire in quanto, come si legge nella stessa, grazie alla “nostra” acquisizione sanante in base alla L. 111 del 2011 (non poteva essere fatta prima) siamo riusciti a salvare il diritto di proprietà degli aventi causa che fino a quel momento non avevano alcun titolo legittimo, dall’altro ci infligge un duro colpo condannandoci al pagamento di 4,5 milioni di euro. E purtroppo, – continua il Consigliere di maggioranza – non per volere di questa maggioranza consiliare accusata ingiustamente di non avere a cuore le sorti dei concittadini, nel testo della stessa sentenza è espressamente richiamato l’art. 7 della Convenzione del 1979 per cui si imputa il pagamento di tale somma ai condomini. Non prendere atto di tale sentenza significava la nomina di un commissario ad acta con un ulteriore danno erariale e esborso da parte delle casse comunali.” Il problema è scoppiato qualche mese fa, quando la settima sezione del Tar ha stabilito che il Comune e le cooperative edilizie, dove risiedono 30 famiglie, devono risarcire l’avvocato napoletano Francesco Saverio Lauro, proprietario dei suoli in cui sono stati realizzati i due alloggi di edilizia residenziale. La sentenza s’inquadra in un braccio di ferro giudiziario lungo quasi 40 anni. Una battaglia a colpi di ricorsi e appelli che si trascina dal 1976, quando l’amministrazione comunale di Vico Equense ha dato l’ok a un piano di edilizia residenziale in località San Vito.
Il proprietario del suolo ha impugnato il piano di zona e gli atti espropriativi: mentre le cooperative edilizie Domus Aequana e Ulivo hanno costruito le nuove case, il Tar (nel 1988) e il Consiglio di Stato (nel 1999) hanno annullato tutti i provvedimenti adottati dal Comune di Vico. L’avvocato Lauro si è rivolto prima al Tribunale e poi alla Corte d’Appello di Napoli che, l’11 marzo 2011, ha condannato l’amministrazione a risarcirgli danni per 3milioni e 500mila euro: secondo i giudici, il Comune ha commesso una «occupazione usurpativa» ai danni di Lauro. A quel punto il Consiglio comunale è corso ai ripari, approvando una delibera per riconoscere che le case realizzate irregolarmente rispondono a un fine sociale di particolare rilevanza e che, di conseguenza, devono essere conservate acquistando il suolo dal proprietario per la cifra di 620mila euro. Il provvedimento di acquisizione è stato avviato nel 2011 ma concluso dal Comune il 6 novembre 2013. Nel frattempo, però, il 9 ottobre 2013, si è pronunciata la Corte di Cassazione che ha confermato la tesi della Corte d’Appello.
Pertanto l’avvocato Lauro si è rivolto al Tar per ottenere il risarcimento dall’amministrazione comunale. E i giudici di Piazza Municipio gli hanno dato ragione.
Il commento della consigliera Eusebio evita di dire che i condomini sono tenuti al pagamento degli oneri di esproprio e non degli interessi dovuti a Lauro per una vertenza in cui le cooperative non hanno avuto alcun ruolo. È, inoltre, agli atti l'evidente colpa di QUESTA AMMINISTRAZIONE di aver portato l'importo del risarcimento al Lauro da 620.000 ad oltre 4.000.000. Vedremo se la commissione o altre indagini faranno luce su questa scandalosa vicenda.
RispondiEliminaHo ben chiarito che saranno le sentenze visto che ci sono giudizi in corso, a stabilire il quantum e soprattutto chi e in che misura deve pagare. È ben noto che nella peggiore delle cose i condomini non dovranno coprire l'intera cifra.
RispondiEliminaIn secondo luogo se si è arrivati a un debito cosi elevato forse è anche colpa di quanti dall'89 si sono succeduti alla guida del paese e invece di affrontare la questione ed optare anche per un'eventuale transazione, hanno lasciato correre ed oggi l'intera cittadinanza ne deve pagare le conseguenze.