Antonietta Costantini |
Incarichi provvisori a dirigenti medici senza avvisi pubblici, incremento delle sostituzioni di personale sanitario del 300% tra 2013 e 2015, utilizzo improprio degli specialisti ambulatoriali negli ospedali della Asl ben oltre il tetto di spesa di 17,5 milioni fissato nel 2015 a fronte di una spesa di 21,7 milioni e uno sforamento di 4,2 milioni: sono solo alcuni dei punti segnati in rosso nella dettagliata relazione che il commissario straordinario della Asl Napoli 3 sud Antonietta Costantini ha trasmesso alla vigilia di Natale ai vertici della Regione al termine della ricognizione gestionale sull'azienda di Castellammare. Un lavoro iniziato il 6 novembre quando il manager ha assunto l'incarico per decisione della giunta regionale. L'istruttoria redatta dalla Costantini - che si è poi tradotta nella revoca del suo predecessore Salvatore Panaro - dipinge un quadro a tinte fosche su una Asl che da anni è al centro di indagini e ispezioni amministrative. Caos anche nella gestione del personale con prestazioni aggiuntive dei medici (straordinari) rimaste inalterate negli ultimi tre anni a fronte di 175 specialisti ambulatoriali attivati per coprire carenze di organico ma utilizzati impropriamente negli ospedali anziché nei distretti laddove medici in pianta organica «a tempo indeterminato - si legge nella relazione della Costantini - di area emergenza, chirurgia generale, Nefrologia venivano utilizzati presso strutture distrettuali per assistenza di base e nell'area della prevenzione e protezione». Eccessivo ricorso all'istituto delle proroghe contrattuali, procedure di gara al palo per i servizi di vigilanza e trasporto infermi (dove peraltro permane la sussistenza del pericolo di infiltrazioni mafiose) gli altri punti salienti di un'istruttoria finita anche all'attenzione dell'Anac (Autorità nazionale anti corruzione di Raffaele Cantone).
Senza dimenticare le ombre su un'attività amministrativa e approssimativa anche nei confronti dei fornitori di beni e servizi. Qui si annida il fenomeno dei doppi pagamenti ai fornitori già noto in altre Asl. Alla Asl di Castellammare circa 10 milioni di euro sono intanto stati recuperati in pochi mesi grazie al semplice allineamento dei dati contabili con le fatture protocollate e registrate in ingresso e nel confronto degli estratti conto dei saldi fornitori. Fari puntati, infine, sulla mancanza, negli uffici tecnici e amministrativi della Asl, di un sistema informatico per la corretta tenuta dell'inventario dei beni mobili e immobili. Beni da valorizzare, poste patrimoniali solo in parte catalogate dall'ufficio tecnico senza alcun criterio di efficienza. Secondo il segretario della Cisl Medici di Napoli e provincia Roberto D'Angelo, «le nuove scelte del Governatore marcano una chiara inversione di tendenza rispetto all'inazione di Caldoro. Sarebbe il caso che, in tema di organizzazione del lavoro, i Direttori ed i commissari ricordassero che dalla consultazione con le organizzazioni sindacali, che è un obbligo di legge, può venire qualche utile suggerimento, che serva ad esempio a non spostare medici da sedi dove ce ne sono pochi a favore di altre sedi dove ce ne sono troppi». All'indice di D'Angelo la scelta di Costantini di riattivare il Psaut a Gragnano, la ristrutturazione aziendale proposta al Cardarelli trascurando l'unità stroke contro l'ictus e la decisione a Na 1, di tagliare tutti i centri nascita con meno di 1000 parti all'anno laddove finora non si è riusciti con quelli che ne fanno meno di 500 «mentre poi si vogliono togliere i medici dalle ambulanze del 118».
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