Pagine
▼
mercoledì 17 febbraio 2016
Beneduce (Fi): “Gori. Un affare che mette d’accordo tutti. E i cittadini pagano”
Regione Campania - “Un affaire trasversale, dove gli interessi sigillano un patto bipartisan tra diverse forze politiche. La Gori mette d’accordo tutti. Ovviamente a scapito dei cittadini campani, che sono costretti a pagare tariffe esorbitanti a fronte prima di misure creditizie adottate nella scorsa legislatura per il salvataggio della partecipata che gestisce il servizio idrico, poi di leggi ad hoc votate da questo stesso Consiglio regionale. Con un’interrogazione presentata lo scorso novembre, avevo chiesto di conoscere i tempi stabiliti sia per l’azione di recupero credito nei confronti della Gori SpA, anche al fine di procedere a un intervento diretto dell’Anac per quanto di competenza, sia per avviare la procedura ingiuntiva, in caso di mancato adempimento dell’ente gestore. Ieri il presidente Gori, Amedeo Laboccetta, non ha ritenuto opportuno partecipare all’audizione in commissione Trasparenza e ha inviato un impacciato amministratore delegato, Claudio Cosentino, che non ha fornito risposte adeguate sul mancato efficientamento del servizio e sull’incapacità di innovazione. Stessa performance per il commissario dell’Ato 3, Vincenzo Belgiorno. Ci si sarebbe aspettata almeno la presenza di un componente della Giunta, ma anche gli assessori hanno disertato, inviando Michele Palmieri, della Direzione generale per l’ambiente e l’ecosistema, inefficace e inesaustivo nel suo monologo. Io, però, non ho la minima intenzione di arretrare rispetto alla questione Gori, per appurare le responsabilità di disservizi e di inadempienze. È un atto dovuto ai cittadini campani, che non possono più tollerare i giochi opachi di poteri di una maggioranza che della trasparenza ha fatto il suo vessillo”. Così Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania e componente dell’Ufficio di Presidenza.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.