Fonte: Antonino Siniscalchi da Il Mattino
Sorrento - Figure imponenti che procedono a passo lento. Indossano un saio, che spazia dal bianco al nero, dal rosso al viola, stretto in vita da un cingolo, e un cappuccio in tinta. Alcune hanno tra le mani i simboli della Passione, altre portano in spalla le statue dell'Addolorata e del Cristo morto, altre ancora intonano canti liturgici. Del loro volto si percepiscono a stento gli occhi che incrociano lo sguardo delle persone lungo la strada. Passano gli anni, si susseguono le generazioni, ma le processioni del Giovedì e Venerdì Santo confermano la religiosità della gente della penisola sorrentina e suscitano mistica curiosità nei turisti stranieri. Un corteo di processioni si sussegue nelle strade della costiera tra domani sera e venerdì. Il compito di organizzarle spetta alle confraternite attive a Sorrento e dintorni: associazioni di fedeli cattolici costituite tra il XVI e il XVII secolo e impegnate nella diffusione del culto pubblico e nell'esercizio delle opere di carità, penitenza e catechesi. A Sorrento sono due le manifestazioni che si svolgono il Venerdì Santo. La prima, animata dall'arciconfraternita di Santa Monica nella notte tra Giovedì e Venerdì (ore 3), è tradizionalmente definita processione bianca per il colore delle vesti indossate dai partecipanti e rappresenta l'uscita della Madonna alla ricerca del Figlio. Il corteo ha inizio nel cuore della notte e prevede la visita agli altari della reposizione, luoghi in cui viene riposta l'Eucaristia al termine della Messa in coena Domini. La processione bianca fa da preludio all'altra, organizzata nella serata del Venerdì (ore 20) dall'arciconfraternita della Morte e Orazione, in cui domina il nero. La scelta non è casuale visto che il nero commemora il ritrovamento di Cristo morto da parte della Madre.
La leggenda vuole che, al rientro in congrega, i cappucci siano spesso bagnati dalle lacrime di chi li ha indossati durante il tragitto. Il coro, formato da circa 150 cantori, comincia a esercitarsi un mese prima delle processioni per eseguire degnamente il Miserere: il salmo 50 di Davide, una richiesta di perdono per i peccati commessi, intonato a tre voci pari. A Vico Equense, sfila venerdì sera (ore 20) la processione del Cristo morto, organizzata dall'Arciconfraternita dell'Assunta e Monte dei morti. Ad annunciare il passaggio del corteo un nuovo stendardo crociato accompagnato dal suono delle troccole e dai canti dei due cori di quest'anno: a quello tradizionale del Miserere composto da oltre 50 elementi guidati dal maestro Lino Cardenia, si affiancherà il coro delle voci bianche di bambini, adolescenti, giovani e donne per ulteriori 170 elementi. Agli oltre duecento cantori si aggiungeranno trecento incappucciati dai tradizionali sai viola (il colore che per la chiesa cattolica raffigura l'estremo lutto e la penitenza per l'espiazione dei peccati)che percorreranno le strade cittadine. Negli altri centri della costiera, tra domani e venerdì sera, a Sant'Agnello, sfilano tre processioni. Otto quelle in cammino a Piano, sempre tra domani e venerdì sera. A Meta primo appuntamento domani alle 20 con la processione dell'Arciconfraternita della Santissima Immacolata. Nella notte tra domani e venerdì, alle 2.30, tocca agli incappucciati neri dell'Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso e del Pio Monte dei Morti. Venerdì dalle 20, infine, sfilano entrambe le confraternite lungo il consueto itinerario che parte dalla Basilica di Santa Maria del Lauro. A Massa Lubrense il primo appuntamento del Venerdì Santo è alle ore 19.30 a Torca, con la processione organizzata dalla Congrega di San Filippo Neri che fa tappa a Pastena e Sant'Agata. A Massa centro il corteo dell'Arciconfraternita Morte ed Orazione esce dall' Cattedrale alle 20 e 30. .
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