“Valorizzare l’agroalimentare a per tutelare i territori e creare lavoro”
Regione Campania - “Questo evento è un’occasione importante per focalizzare le criticità e le opportunità della filiera agroalimentare in Campania. Credo che il sistema agroalimentare nella nostra regione possa essere il volano di uno sviluppo economico e occupazionale e, contemporaneamente, possa divenire un elemento di valorizzazione paesistica e di tutela del territorio”. Così Flora Beneduce (Fi), a margine del tour Coldiretti 2016 “le raegioni del cuore”, che oggi fa tappa a Napoli.
I dati confermano che nel settore alimentare la Campania è leader nel Mezzogiorno, con all’attivo 5 mila aziende, 27 mila addetti e un fatturato di 11 miliardi di euro. Secondo Federalimentare, infatti, la nostra regione contribuisce all’8 per cento del fatturato dell’industria alimentare nazionale. Inoltre, il trend di crescita è assolutamente positivo, in controtendenza rispetto agli altri settori produttivi. Basti pensare che negli ultimi 5 anni, si è registrato un incremento del 7,5%. Il Piano di valorizzazione delle produzioni tipiche agroalimentari della Campania, denominato “ECCELLENZE CAMPANE – CAMPANIA CIBO PER L’ANIMA”, nasce appunto per diffondere i valori connessi al patrimonio agro-alimentare campano. Contemporaneamente, la regione intende lavorare per promuovere candidature delle tradizioni tipiche campane in ambito Unesco e, insieme, sostenere il riconoscimento della Dieta Mediterranea quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Si tratta di obiettivi che possono incidere ulteriormente sull’economia, sullo sviluppo, sul turismo del nostro territorio.
“Il metodo che indica il Piano è quello dell’interdisciplinarietà e dell’integrazione settoriale, tra i comparti interessati quali politiche agricole, attività produttive, cultura, ricerca e turismo, nella logica della programmazione unitaria 2014- 2020 per lo sviluppo economico e sociale della Campania – continua la Beneduce, componente della commissione consiliare che si occupa di Agricoltura, caccia, pesca, risorse comunitarie e statali per lo sviluppo -. Pertanto, questo modello operativo dovrà sostanziarsi anche attraverso una cooperazione istituzionale tra tutte le strutture regionali interessate. E non solo. Ritengo che sia necessario coinvolgere le Università, i consorzi agroalimentari, gli imprenditori, il terzo settore, le associazioni di categoria e avviare un dialogo attraverso un tavolo permanente. Nell’agroalimentare c’è il cuore di una Campania che guarda il futuro con i piedi ben saldi nella terra, nella tradizione, nella cultura. Voglio assicurare il mio impegno non solo a monitorare il lavoro istituzionale e inter istituzionale per la realizzazione del Piano regionale, ma anche a collaborare in modo fattivo per dare al comparto un sostegno concreto, fatto di idee e di persone disponibili per lanciare progetti di sviluppo. Io sono al vostro fianco, io sono voi”.
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