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Alberto Bucci |
Piano di Sorrento - Giovedì 7 aprile Alberto Bucci, allenatore di basket e mental coach, sarà ospite della Città di Piano di Sorrento e incontrerà i giovani dell'Istituto comprensivo, dell'Istituto superiore nautico “Nino Bixio” e dell'ASD Minibasket “45 Gatti”, associazione promotrice dell'evento, patrocinato dal Comune, a cui presenzieranno il Sindaco Giovanni Ruggiero, l'Assessore alla pubblica istruzione Rossella Russo e l'Assessore allo sport Daniele Acampora.
“Prendere coscienza della propria intelligenza emotiva e svilupparla attraverso le azioni che segnano la nostra vita quotidiana”: è questo il tema su cui l'allenatore bolognese, amico fraterno di Lucio Dalla, si confronterà con i ragazzi presso il centro culturale di Via delle Rose (locali sottostanti la biblioteca comunale) con l'intento di motivarli a compiere scelte fondate e consapevoli basate su valori fondamentali come la solidarietà, il rispetto reciproco e delle diversità, l'autostima, la consapevolezza del proprio modo di essere, la fiducia in se stessi e delle proprie qualità umane e culturali.
Alberto Bucci, classe 1948, inizia la sua carriera allenando la Fortitudo, conquista tre scudetti, quattro coppe Italia e una supercoppa con la Virtus Bologna.
Nel 2015 viene eletto membro della Italia Basket Hall of Fame dalla Federazione Italiana Pallacanestro e attualmente collabora con numerose università italiane per proporre percorsi di formazione umana e crescita personale per le nuove generazioni.
Oltre all'incontro di giovedì mattina, il coach intavolerà un confronto pomeridiano, alle 18.00, presso il Centro minibasket della palestra M. Massa, con scambi di opinioni e riflessioni sulla società attuale e sul modo in cui essa, per mezzo degli adulti, può influire sulla crescita dei giovani «perché - come scrive lo stesso Alberto Bucci nel suo ultimo libro “Fuori Tempo” - l'uomo è fatto di sensazioni, emozioni e debolezze che non è possibile sottoporre ad un controllo programmatico. Se non riusciamo più ad emozionarci come facciamo a emozionare i nostri giovani? Se non ci stupiamo più, sarà difficile stupirli, e se i nostri occhi non colgono ciò che c'è di meraviglioso intorno a noi, come possiamo meravigliarli?».
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