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domenica 22 maggio 2016

“Dietro a ogni grande piatto, c’è il lavoro della terra”​ ai candidati Sindaci dei Comuni di Castellammare di Stabia, Vico Equense e Piano di Sorrento per le elezioni amministrative 5 Giugno 2016

Slow Food Costiera Sorrentina e Capri è l’Associazione di livello territoriale che opera nei Comuni della penisola sorrentina, di Castellammare di Stabia e dell’isola di Capri, senza scopo di lucro e su base volontaria, per la difesa dei diritti primari, dell’ambiente e dei beni comuni, ponendo la centralità di un cibo buono, pulito e giusto quale elemento imprescindibile di piacere, di sviluppo equo e sostenibile, accessibile a tutti. In particolare sostiene gli agricoltori delle Comunità del Cibo locali, organizza il Mercato della Terra Costiera Sorrentina, promuove progetti educativi nelle scuole primarie e secondarie, oltre che promuovere i progetti con i Cuochi dell’Alleanza.​ I nostri territori son luoghi di cultura, bellezza, custodi di biodiversità​animale e vegetale. Sosteniamo le forme di turismo slow​, alternative a quella di massa, che mettono al centro il benessere della persona in sintonia con l’ambiente, capaci di mettere a valore quegli elementi materiali e immateriali, del mare, delle campagne, della montagna, dell’artigianato e dell’enogastronomia che intendiamo difendere e capaci di rinegoziare un’identità unica. “Il turismo del futuro? Parte dai cittadini residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano.

I turisti arriveranno di conseguenza”, Carlo Petrini fondatore e presidente internazionale di Slow Food Per questi motivi promuoviamo i comportamenti virtuosi in tema di spreco​, risparmio energetico e rifiuti (ridurre, riciclare e riutilizzare), tutti elementi centrali anche alla produzione, distribuzione, consumo e smaltimento del cibo, criteri importanti per la predisposizione dei piani energetici comunali. Il rivalere del cibo come elemento centrale di identità ambientale, gastronomica, territoriale, culturale ed economica, ci piacerebbe fosse un valore diffuso a tutti i livelli della società civile a partire dalle scuole primarie. Per questo motivo riteniamo importante che si accresca la qualità, la sostenibilità e la sicurezza delle mense scolastiche,​ispirate al benessere dei bambini e dell’ambiente che li circonda, e sviluppate di pari passo con i programmi di educazione alimentare. In occasione delle elezioni amministrative per il rinnovo dei consigli comunali del prossimo 5 giugno​, sottoponiamo i seguenti punti a tutti i candidati Sindaci​, con la speranza che integrino anche in parte nei loro programmi.

A candidati Sindaci chiediamo di impegnarsi per: 

1. promuovere un sistema di distribuzione del cibo che restituisca valore e dignità a chi lavora la terra​, attraverso il sostegno delle iniziative di vendita diretta e di inserimento nei circuiti del commercio, della ristorazione collettiva e commerciale, dei prodotti agricoli provenienti dall’agricoltura, dalla pesca, dall’allevamento locali, valorizzando tutte le buone pratiche e iniziative per la riduzione degli sprechi,​ favorendo il recupero, il riutilizzo, riducendo gli imballaggi.
2. contribuire a semplificare l’applicazione delle norme nazionali, regionali, territoriali e promuoverne di locali​, in tema di normative igienico­sanitarie e di produzioni agricole, vegetali e zootecniche, in merito soprattutto alla trasformazione, alla vendita diretta e al potenziamento delle aziende agricole e agrituristiche. Molto spesso le piccole realtà sono schiacciate da una eccessiva burocrazia normativa, adatta più alla grande industria, ma dimentica del benessere delle microeconomie locali.
3. difendere il suolo, il paesaggio, il territorio, con azioni di contrasto ai piani urbanistici sovradimensionati, agli abusi edilizi e successivi condoni e alla sub­urbanizzazione che fa scempio di territorio, una politica attiva di contenimento del consumo di suolo fertile quale bene comune e risorsa non rinnovabile, per la prevenzione e mitigazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico e per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici. L’introduzione dunque di un censimento del patrimonio edilizio esistente per il suo recupero ai fini abitativi e produttivi, favorendo inoltre la costituzione di orti sociali e promuovendo il riutilizzo delle terre incolte per la produzione di cibo.
4. difendere la legalità nei sistemi di produzione del cibo: contrastare cioè l’utilizzo del lavoro nero e/o del caporalato nelle aziende agricole o nelle imprese alimentari, impedire lo sversamento abusivo dei rifiuti su suoli agricoli, favorire un rapporto sempre più stretto fra produttori e consumatori (co­produttori) per rendere più trasparente il lavoro di chi produce cibo.
5. tutelare la biodiversità, vegetali, animali e delle tradizioni alimentari legate ad esse, sostenendo le azioni politiche a livello regionale e nazionale a difesa del sistema agroalimentare europeo e italiano, vedi contrasto ai trattati di libero scambio TTiP e Ceta, favorendo in particolare lo sviluppo di un’agricoltura locale più rispettosa dell’ambiente​, libera da OGM e condotta con pratiche agronomiche di lotta integrata e biologiche, anche attraverso la promozione dei Presidi Slow Food a difesa delle produzioni agricole e gastronomiche minacciate dall’oblio e estinzione, attraverso la tutela delle sapienze locali, ​fonte di sapere e di saper fare, importante valore per i sistemi economici locali, attraverso progetti educativi volti alla promozione della cultura del cibo nelle scuole e presso tutti i cittadini.

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