Massa Lubrense - Nell’Antica Cattedrale di Massa Lubrense, martedì 21 giugno, si è tenuta una solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo Alfano e promossa da Don Francesco Saverio Casa e Don Gennaro Boiano, per ricordare, nel centenario della nascita, Don Angelo Grieco indimenticato sacerdote massese nato nel 1916. Nel corso della celebrazione eucaristica, che ha visto la partecipazione di numerosi sacerdoti peninsulari, Don Francesco Saverio Casa ha ripercorso con un ricordo personale la vita di Don Angelo, che è stato sacerdote, educatore e maestro di musica con abnegazione e spirito di sacrificio fino alla malattia che lo allontanò per sempre dalla comunità massese. Al termine della messa, nella sede della confraternita Morte e Orazione, l’Arcivescovo Alfano, la nipote di Don Angelo, Maria Grazia e il sindaco di Massa Lubrense Lorenzo Balducelli hanno inaugurato una mostra documentaria allestita dall’Archeoclub lubrense e dai giovani volontari del servizio civile Francesco Foti, Lisa Cacace, Valeria d’Antuono e Gennaro Galano con il prezioso contributo di Valerio Terrecuso, che con documenti, cimeli, foto e abiti sacri ripercorre le tappe salienti della vita terrena del sacerdote massese.
L’Arcivescovo, accompagnato da Stefano Ruocco, presidente dell’Archeoclub, e Gennaro Galano, dopo aver visitato la mostra, che rimarrà aperta il venerdì, il sabato e la domenica fino al 16 luglio, ha ringraziato gli organizzatori dell’evento, sottolineandone l’importanza per ricordare Don Angelo, che, tra l’altro, fondò e diresse per molti anni il coro del Miserere della processione del Venerdì Santo di Massa Lubrense. Al termine della mostra, grazie all’impegno del comitato organizzatore e del Forum dei Giovani di Massa Lubrense, presieduto da Giovanna Savarese, è stato offerto ai numerosissimi partecipanti un rinfresco.
“Ringraziamo Don Francesco Saverio Casa e L’Archeoclub lubrense – ha aggiunto il sindaco Balducelli - per averci ricordato Don Angelo, ma anche per averci fatto emozionare con alcune vecchie foto della comunità massese, che si stringeva e tuttora si stringe intorno ai suoi simboli religiosi e ai suoi sacerdoti”. (di Gennaro Galano)
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