La decisione è stata presa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede: «Ma chi si pente e lascia la setta potrà rientrare nella Chiesa». Le presunte apparizioni e guarigioni mai sottoposte a esami scientifici
Fonte: Ester Palma da Il Corriere della Sera
Scomunicati e quindi fuori dalla Chiesa cattolica: la massima punizione prevista dall’ordinamento vaticano si è abbattuta sui fedeli della «Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme», organizzazione religiosa nata a Gallinaro, paesino della Val Comino, in Ciociaria, dalle presunte apparizioni divine a Giuseppina Norcia, morta nel 1989 a 49 anni. La decisione è stata presa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, l’ex Santo Offizio, e comunicata a monsignor Gerardo Antonazzo, vescovo della diocesi di Sora Cassino Aquino e Pontecorvo, di cui fa parte il Comune di Gallinaro con una nota resa pubblica in tutte le chiese della Diocesi nella messa domenicale. L’accusa è fra le più gravi: scisma. «La posizione dottrinale di tale gruppo - si legge nella nota - chiaramente contraria alla fede cattolica e la sua costituzione in una nuova organizzazione, palesemente scismatica, impone da parte di chi ha la responsabilità di guidare il popolo di Dio una chiara presa di posizione al fine di salvaguardare il bene superiore della Chiesa e dei suoi fedeli. Coloro che aderiscono alla suddetta associazione incorrono nella scomunica “latae sententiae” per il delitto di scisma. Ma la remissione della scomunica “latae sententiae” è lasciata alla competenza dell’Ordinario del luogo.
Per incorrere in tale sanzione è necessario che i fedeli aderiscano consapevolmente od in maniera formale a tale associazione considerandone la dottrina e le idee, per cui non è sufficiente una frequentazione occasionale o episodica». Il percorso per redimersi e rientrare nella Chiesa è quindi tracciato ed indicato. La decisione ufficiale della Chiesa viene dopo decenni di rapporti sempre piuttosto conflittuali, anche se negli anni Ottanta la setta trovò l’appoggio dell’allora vescovo Carlo Minchiatti. Ma nel 1992 una nota della Diocesi metteva in guardia i fedeli da «fatti che tendono a presentarsi come “straordinari” o “soprannaturali”, mentre non risultano tali né per origine, né per natura, né per contenuto. Ciò vale anche per affermate guarigioni che si dicono là avvenute, in quanto non provate scientificamente e mai presentate e sottoposte ad esame degli Organi competenti». La località della Valle di Comino, con la «Culla di Gallinaro», la chiesetta della congregazione, è frequentata da molti fedeli in cerca del miracolo, ma la massima affluenza nell’ultima domenica di giugno, anniversario della prima apparizione del Bambin Gesù alla presunta veggente. In più negli ultimi anni, dopo la morte della donna, il genero si sarebbe autoproclamato suo «erede spirituale».«Il nostro Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, avvalendosi delle sue facoltà, concede a tutti i sacerdoti in servizio pastorale nella nostra Diocesi la facoltà di rimettere, all’atto della celebrazione del sacramento delle penitenza, la censura della scomunica latae sententiae per il suddetto delitto. Ma il confessore verifichi se vi sia stata un’adesione formale e vi sia stata piena consapevolezza, per accertare se il fedele sia effettivamente incorso nella scomunica e soprattutto se vi siano vero pentimento e la volontà di abbandonare definitivamente il suddetto gruppo prima di conceder la remissione della censura e l’assoluzione, ammonendo della gravità degli abusi commessi ed imponendo un’adeguata penitenza», aggiunge la nota vaticana.
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