Pagine

sabato 13 agosto 2016

La penisola sorrentina in un tunnel

Fonte: Giuseppe Guida da La Repubblica Napoli 

Una lettera pubblicata su questo giornale qualche giorno fa, ha ricordato il disastro ambientale e trasportisico determinatesi in Penisola Sorrentina a seguito di errori di programmazione e di progettazione della nuova Galleria che collega Castellammare a Seiano, realizzata dall'Anas, la quale ha deciso che la Penisola dovesse essere infrastrutturata come una periferia di una grande metropoli e che si dovesse in tutti i modi favorire il trasporto privato e l'inquinamento che ne consegue. Il tutto implicitamente m contrasto con il piano paesaggistico vigente e con tutte le politiche di rilancio turistico in un'ottica di sostenibilità, pur proposte, a chiacchiere, dalla Regione che ha improvvidamente avallato questo progetto. E fin qui, paradossalmente, nulla di strano. In Italia è consuetudine realizzare opere inutili pur di ungere gli ingranaggi delle spesa pubblica ad ogni costo e con il rischio di capovolgere la realtà delle cose, le priorità, le vere esigenze di un territorio. Nulla di male, si diceva, se non fosse che il giorno dell'inaugurazione, dopo aver speso 120 milioni di euro, ci si accorse, su segnalazione della polizia stradale, che la galleria non funzionava e non potrà mai funzionare. Si tratta, è bene ricordarlo, di un progetto anomalo, unico in Italia per sciatteria, con il quale si è deciso di collegare dei territori delicati e paesaggisticamente rilevanti con il resto del mondo attraverso una galleria di circa cinque chilometri ad una canna, mentre normalmente progetti del genere ne prevedono due. Errori di progettazione smisurati, in sostanza, impediscono ai camion oltre le otto tonnellate e a tutti i mezzi che trasportano materiali infiammabili di attraversarla e saranno deviati, per sempre, per il centro storico di Vico Equense. Da allora enormi autoarticolati che riforniscono tutti i comuni sorrentini attraversano le strette stradine della cittadina costiera, le piazzette, i sagrati, le aree pedonali, congestionando il traffico, calpestando il buon senso oltre che la dignità di cittadini e turisti e trasformando uno dei luoghi più tutelati al mondo in una "terra dei fumi", dal futuro compromesso.
 
L'Anas ha spacciato questa deviazione aberrante come la "soluzione" ai suoi errori ad un progetto i cui costi sono quasi triplicati nei trent'anni della realizzazione. Oltre allo smantellamento del centro storico di Vico Equense, la nuova galleria ha comunque ampliato i problemi viabilistici e trasportistici dell'intera area, determinando ingorghi fissi che intrappolano nel traforo tutti i giorni sfortunati viandanti occasionali, che si guarderanno bene dal ritornare, ma anche i residenti dell'intero comprensorio cui è stato sottratto il diritto alla mobilità. Com'è possibile che una cosa del genere non venga sanzionata e sanata da chi è preposto? L'Anas, del resto, continua a non rispondere alle numerose richieste di convocazione di tavoli tecnici di discussione da parte dei comuni, perché sa che un minimo passo indietro potrebbe portare a discutere con la Corte dei Conti di quanto, come e perché sono stati spesi con quelle modalità milioni di euro pubblici. Con metà di quanto speso, ad esempio, si sarebbe potuto riattivare per dieci anni il servizio del Metrò del mare, o riattare e migliorare strutturalmente la vecchia Circumvesuviana, oppure sistemare e mettere m sicurezza la rete viaria esistente. Se non lo fanno le imbelli amministrazioni comunali, con, ad esempio, la chiusura delle proprie strade locali al traffico pesante, dovrà essere il prefetto a prendere una decisione drastica su questo disastro, in buona parte annunciato, così come è annunciata una nuova trovata dell'Anas: forare Punta Scutolo per portare la galleria fino a Meta di Sorrento, e poi chissà. Nel futuro della Penisola Sorrentina, al contrario, ci dovrebbe essere una riconsiderazione del suo ruolo nell'economia e nella geografia regionale.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.