Piergiorgio Sagristani |
Sant’Agnello - Il terremoto in centro Italia ha suscitato ovunque un’ondata di sentita commozione e partecipe solidarietà popolare. La Penisola sorrentina, e la nostra comunità di S. Agnello, si sono distinte, come tante altre realtà, nella raccolta di generi di prima necessità e di fondi per contribuire alle prime e più immediate esigenze delle persone coinvolte. E’ stata un’autentica testimonianza di fratellanza, ma ora dobbiamo dare un più ampio respiro a questi interventi. Il rischio che si corre in questi casi è quello di non fare seguire al momento necessario della solidarietà, quello della responsabilità politica. Spesso il limite è di lasciare tutto com’è, quando i riflettori dei grandi media si spengono. Per chi ricopre ruoli istituzionali, la sfida da raccogliere è proprio questa: trasformare, nei limiti del possibile, la tragedia presente in elemento di speranza futura. E allora per noi è il tempo della riflessione e dell’azione per evitare che quanto accaduto possa ripetersi senza un’azione preventiva, in generale in Italia, in particolare sui nostri territori. Proprio in queste ore ho avviato incontri con tecnici e geologi al fine di predisporre quanto necessario per realizzare un aggiornamento della mappatura sismica che ci porti, in un primo momento, a conoscere le peculiarità morfologiche e geologiche della nostro territorio per avviare un’opera costante di monitoraggio delle criticità presenti. Tutto ciò nella speranza di poter arrivare ad una definizione dettagliata dei fattori di rischio con il fascicolo di fabbricato.
Si tratta di un’operazione che ha una sua lineare complessità e che richiede tempo, fondi e la più vasta collaborazione istituzionale. Ma è necessaria ed urgente. Il nostro è un territorio fragile, con una geomorfologia diversificata, intrinsecamente a rischio. In questo contesto si rende necessaria anche una vasta opera di bonifica idrogeologica. Per questi obiettivi di massima serve la passione civile e la competenza tecnica di quanti hanno a cuore le sorti del nostro territorio. Penso alle associazioni ambientaliste, alla "Grande Onda", ai tecnici, agli amministratori ed a tutte le persone di buona volontà. Insieme possiamo realizzare un piano che renda più sicuro il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno.
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