Un nodo di interscambio per riattivare i binari in disuso dal 2010. L'ideatore e tecnico dell'Eav, D'Avino: «Strategico per il rilancio»
Fonte: Elena Pontoriero da Metropolis
Gragrnano - Un Hub che ricolleghi e riattivi i binari delle Ferrovie di Gragnano con quelli di Castellammare di Stabia, il prospetto è passato nelle mani della Regione Campania. Un progetto ambizioso che, diversamente dal nodo di interscambio di Pompei, ha riscosso pareri favorevoli anche dell'Amministrazione Cimmino. In effetti, il "nodo di interscambio con la linea per Gragnano" andrebbe a rimodulare la linea Castellammare-Gragnano, in disuso dal 2010 per una bassa domanda da parte dei fruitori. "Due giorni fa è stato presentato ai vertici dell'Eav, azienda per la quale lavoro da oltre 13 anni, il progetto completo del nodo di interscambio fra la linea vesuviana Napoli-Sorrento, attualmente oggetto di raddoppio tra Torre Annunziata e Castellammare, e la futura linea tranviaria per Gragnano - ha annunciato Mario D'Avino, ideatore e firma del piano di sviluppo del trasporto su rotaie - Un punto di interscambio che sarebbe strategico per il rilancio della linea ferroviaria di Gragnano, in quanto consentirebbe ai tantissimi abitanti della città della pasta nonché dell'intero comprensorio dei Monti Lattari, complessivamente oltre 150mila, di accedere agevolmente ai servizi ferroviari offerti da Eav per raggiungere Sorrento e la penisola sorrentina da una parte e Napoli, Pompei, Ercolano dall'altra e viceversa per gli utenti della linea vesuviana raggiungere il centro di Gragnano e tutti gli altri comuni limitrofi". Il tutto da inserire nell'opera di raddoppio dei binari da Torre Annunziata a Castellammare di Stabia che include la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di via Nocera che farà posto a quella che sarà ribattezzata Stabia Scavi, predisposta nei pressi della clinica Villa Stabia. L'Hub Castellammare-Gragnano, valutato in termini economici circa un milione e 500mila euro, sarebbe edificato nella parte finale del viale Europa al confine con via Tavernola.
Un snodo che andrebbe a occupare un'area della città delle acque attualmente in stato di abbandono e che creerebbe un'alternativa anche per la futura stazione di Stabia Scavi disposta a poche centinaia di metri di distanza, ipotizzando un prolungamento di percorso turistico che includa anche Gragnano nelle tappe dei visitatori che scelgono il treno come mezzo di trasporto. Una possibilità che attende, dunque, la conferma da palazzo Santa Lucia. "Ringrazio Umberto de Gregorio che mi ha dato mandato per la redazione e il coordinamento di questo progetto, fatto a 'costo zero' - ha continuato Mario D'Avino, ingegnere dipendente Eav -Ringrazio, altresì, il professore Francesco Domenico Moccia e l'ingegnere Claudio Troisi per aver coinvolto due brillanti laureandi del Dipartimento di Architettura dell'Università "Federico II" di Napoli, Vincenzo d'Apuzzo ed Emilia De Gennaro, prossimi architetti, nell'ambito del Corso di laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale, ci' hanno svolto un tirocinio curricolare in Eav sull'argomento e, soprattutto che mi hanno fortemente stupendamente supporta e 'sopportato'".
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