Fino all'ultimo minuto utile come se il pasticcio delle comunali non avesse insegnato nulla. E così alle ö e 40 sono quindici i nomi in lista, alle 12 ne restano soltanto dodici. A fame le spese un pezzo da novanta del Pd metropolitano, il sindaco di Pozzuoli, Enzo Figliolia. Che con calma serafica spiega: «Non conosco i particolari, so che io ho dato la mia disponibilità quando me l'hanno chiesta, ovvero stamattina alle io (ieri per chi legge, le liste si chiudevano alle 12, ndr). Alle u e 55 ho inviato tutta la documentazione. Poi non so». Poi non c'è. «Non voglio fare polemiche — dice Figliolia — che devo dire che sono dilettanti? Diciamo che come al solito è stata gestita male». «Siamo arrivati in ritardo? La candidatura di un sindaco di una città come Pozzuoli va valutata e ponderata», spiega il segretario provinciale Venanzio Carpentieri: «Speravo di poterla concretizzare, purtroppo non è stato possibile. Il problema è che il voto nella Città metropolitana è difficile con Napoli che ha un peso spropositato: un consigliere partenopeo pesa quanto dodici di Pozzuoli. È indubbio che siamo penalizzati rispetto alla lista di de Magistris e diciamocelo a nessuno piace perdere». Capolista è un uscente, consigliere comunale a Melito dove il sindaco è Carpentieri, si chiama Agostino Pentoriero, seguono Giuseppe Cirillo, sindaco di Cardito, Nicola Diego D'Alterio, consigliere comunale di Giugliano, Giuseppe Jossa che siede nel consiglio comunale di Marigliano, Nicola Pirozzi di Giugliano, Alessia Quaglietta di Napoli, Giuseppe Tito, sindaco di Meta, Antonio Zeno, consigliere comunale di Massa di Somma, Salvatore Romano di Pomigliano, Giovanni Varchetta di Carbonara di Noia, Michele Maddaloni di Ercolano, Giovanni Nappi, presidente del consiglio comunale di Casalnuovo.
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