Sono stati sequestrati l'attrezzatura e cinquanta chilogrammi di molluschi
Fonte: Antonio De Simone da Le Cronache di Napoli
Castellammare di Stabia - Sferrato un altro colpo alla pesca illegale. Nel tratto di mare compreso tra l'area di Pozzano e Vico Equense sono state scoperte tre persone, tutte residenti a Castellammare, mentre (dopo aver ormeggiato la loro imbarcazione) erano intenti a pescare datteri di mare in maniera illegale. L'operazione è stata effettuata dai militari della guardia di finanza stabiese, agli ordini del tenente Mario Aliberti, insieme agli uomini della capitaneria di Porto guidati da Guglielmo Cassone. Dopo aver osservato a lungo le operazioni dalla costa, la motovedetta delle fiamme gialle ha raggiunto il punto in cui i pescatori di frodo si erano immersi, affiancando il loro gommone ormeggiato a qualche centinaia di metri dalla riva. In un secondo momento, i sommozzatori della guardia di finanza si sono immersi nell'acqua, localizzando i tré pescatori di frodo e impedendogli la fuga. I tre stabiesi sono stati sorpresi mentre erano intenti a pescare datteri di mare. Circa 50 chilogrammi del mollusco (la cui pesca è proibita) sono stati sequestrati, insieme alle relative attrezzature utilizzate dai pescatori. I tre stabiesi sono stati così denunciati a piede libero all'autorità giudiziaria competente, con l'accusa di pesca di frodo: si tratta di un 42enne, un 3 Senne e un 40enne. Il servizio è finalizzato alla protezione dell'ambiente e della fauna marina. Ieri mattina cosi i militari hanno sorpreso i tre stabiesi in immersione nello specchio d'acqua a largo della barriera corallina tra Pozzano e Vico Equense.
I pescatori sono stati sorpresi mentre effettuavano la loro attività abusiva, che comporta molto spesso la distruzione di ampie zone della particolare flora marina, per raggiungere il delicato e ricercatissimo frutto di mare ambito da buongustai e ristoratori. Ai tre sono state sequestrate anche le attrezzature subacquee. Intanto, proprio per salvaguardare e tutelare la fauna marina anche dell'area protetta di Punta Campanella, in penisola sorrentina, nelle scorse settimane alcuni sub hanno monitorato i fondali. L'iniziativa ha l'obiettivo di censire, in un definito arco temporale, la fauna marina presente nell'area protetta. L'attività ha coinvolto docenti universitari, biologi marini, fotografi e subacquei volontari afferenti ai diving e alle associazioni locali. Il monitoraggio biologico, effettuato durante tutto l'anno dagli operatori del Parco, include anche attività che. come questa, aiutano a puntare sempre più l'attenzione sui temi di tutela e salvaguardia del Mare Nostrum. "Tutto ciò - affermano i rappresentanti delle associazioni ambientaliste locali - è il frutto di un continuo e costruttivo dialogo tra enti, istituzioni e cittadini ormai consapevoli che la conoscenza approfondita della ricchezza del territorio è la chiave di volta di una gestione sostenibile del patrimonio ambientale".
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