Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - Decine di postazioni per il richiamo dei volatili scoperte e smantellate. Padre e figlio denunciati per la cattura illegale dei cardellini. Oltre a trappole killer per gii uccelli e nuove indagini sui cacciatori fuorilegge. E' il bilancio dell'ennesima operazione anti bracconaggio in penisola sorrentina messa a segno dal Corpo forestale dello Stato assieme ai volontari del Wwf Terre del Tirreno. Sotto la luce dei riflettori innanzitutto il versante di Vico Equense del Monte Faito. I forestali hanno ispezionato il gigante verde senza sosta smantellando richiami elettro-acustici per la cattura dei volatili e sequestrando amplificatori a campana, batterie, timer, riproduttori e fili elettrici. Accertamenti anche in località Marecoccola a Sorrento e Torvillo e Termini a Massa Lubrense nei pressi di abitazioni e strade con l'individuazione di una postazione per la cattura dei cardellini. Oltre al sequestro della rete per la cattura, dell'impianto acustico utilizzato e dei cardellini detenuti come zimbelli legati al suolo ed altri detenuti presso la residenza in anguste gabbiette, l'operazione ha portato alla denuncia a piede libero di due residenti della zona per varie ipotesi di reato: esercizio dell'uccellagione, detenzione di specie particolarmente protette, uso di richiami vietati, maltrattamento e sevizie di animali ed altri reati. «Un'efficace operazione quella dei forestali - dichiara Claudio d'Esposito, presidente del Wwf da sempre preparati ed operativi nel pattugliare di giorno e di notte, anche in condizioni avverse, le campagne e le montagne più impervie del nostro territorio». Gli uccelli sequestrati sono stati rimessi in libertà nell'oasi di Sant'Agnello, quelli invece usati come zimbelli, stremati ed esausti per il continuo dibattersi delle ali e per lo stretto legaccio, necessitando di cure per i maltrattamenti subiti, sono stati affidati ai veterinari del Cras il Frullone di Napoli.
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