Pagine
▼
domenica 6 novembre 2016
Che senso ha spegnere il wi-fi?
Vico Equense - Come sempre quando si parla di wi-fi a scuola, il tema sicurezza è sempre tra le priorità. Leggo su facebook, un dibattito alquanto vivace su questo tema, su rischi e pericolosità per la salute degli studenti, esposti tra i banchi ai campi elettromagnetici incentivati dalla politica governativa, che anche negli ultimi mesi ha al contrario incoraggiato la digitalizzazione e la connettività. Non entro nel merito dell'intricata disputa, non ne ho le qualifiche per dire che le onde elettromagnetiche generate da router e connessioni senza fili possano causare problemi alla salute, in particolare nei bambini e nei più giovani. La connessione senza fili a internet è uno strumento prezioso. In assenza di prove certe, accusarla di rappresentare un pericolo non ha alcun senso. Gli esperti di telecomunicazioni spiegano, che le apparecchiature wi-fi operano con onde elettromagnetiche di potenza pari a qualche decina di milliwatt, circa dieci volte di meno rispetto alla potenza emessa da ciascun telefono cellulare. È vero che quando parliamo di wi-fi, sempre di campi elettromagnetici stiamo parlando. L'elettromagnetismo, però, è ovunque, nelle nostre case ne siamo pieni. Campi magnetici di più bassa frequenza ma continui che alimentano e surriscaldano l’ambiente e noi non li avvertiamo. I nostri elettrodomestici, compreso il computer, hanno gli stessi effetti. L’elettromagnetismo fa parte del nostro quotidiano. Non è un wi-fi che cambia la vita, ma tutte quelle tecnologie che già fanno parte della nostra vita e che abbiamo accettato in nome del progresso. E’ come voler spegnere l’elettricità dopo aver visto una città illuminata a giorno: sarebbe come la fine del mondo. Abbiamo indotto un processo di non ritorno. L’unico modo sarebbe di fermarci e mettere in discussione il tutto, cosa alquanto utopistica…
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.