La Corte di Cassazione: le abitazioni devono essere abbattute Unica possibilità di rivalsa sui vecchi proprietari in sede civile
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Penisola sorrentina - Gli immobili fuorilegge devono essere abbattuti anche se abusi edilizi non sono stati realizzati dal nuovo proprietario della struttura. L'unica possibilità, a demolizione avvenuta, è rivalersi in sede civile su chi ha ceduto il bene chiedendo un risarcimento dei danni. Lo ribadisce la Corte di Cassazione con una sentenza chiave che mette in fibrillazione migliaia di famiglie e operatori della penisola sorrentina. Tensione alle stelle in particolare a Massa Lubrense e Vico Equense, due località spesso sotto la luce dei riflettori e che per numero di procedimenti amministrativi e penali guidano la classifica del mattone selvaggio della Terra delle Sirene. Il dispositivo degli ermellini è lapidario e arriva in un momento storico nel quale in penisola sorrentina si sta riprendendo a discutere di vincoli e necessità. In particolare le amministrazioni stanno discutendo con la Regione Campania per tentare di modificare il Put e adeguarlo alle nuove esigenze espresse dal territorio.
Nelle motivazioni della sentenza di Cassazione - pubblicata lo scorso 27 ottobre - viene definito un concetto che fa da spartiacque in un mare di ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi, ricorsi al Tar e richieste di condono. «In tema di reati edilizi - si legge nella sentenza - l'esecuzione dell'ordine di demolizione, impartito dal giudice a seguito dell'accertata edificazione in violazione di norme urbanistiche, non è escluso dall'alienazione del manufatto abusivo a terzi, anche se intervenuta anteriormente all'ordine medesimo perché l'ordine di demolizione, avendo carattere reale, ricade direttamente sul soggetto che è in rapporto con il bene a prescindere dagli atti traslativi intercorsi, con la sola conseguenza che l'avente causa, se estraneo all'abuso, potrà rivalersi nei confronti del dante causa, o dei suoi eredi, a seguito dell'avvenuta demolizione». L'ordine di demolizione delle opere abusive che viene emesso dal giudice penale, senza giri di parole, ha carattere reale e natura di sanzione amministrativa con un indirizzo ripristinatorio. Ecco perché deve essere rivolto a tutti coloro che vantano un rapporto o un diritto sul bene al centro della querelle. Tra questi, dunque, anche gli acquirenti degli immobili. La sentenza ha fatto subito il giro degli studi legali della penisola sorrentina a cui si rivolgono migliaia di persone a caccia di un permesso o una sospensione di un abbattimento. Nel frattempo, a proposito di strumenti urbanistici e tutela dell'ambiente, alle 18 al municipio di Piano di Sorrento, è in programma un incontro dibattito tra l'amministrazione comunale e Stefano Moroni, docente di Pianificazione ed etica del territorio del Politecnico di Milano. Un'iniziativa lanciata in particolare dall'assessore Sergio Ponticorvo che, a metà agosto, annunciò la volontà di ingaggiare nuovi rinforzi per l'ufficio tecnico. Obiettivo: esperire le pratiche di condono edilizio rimaste congelate d troppi anni.
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