Marcia e convegno con esperti per sensibilizzare e incentivare l'attività di sportelli e centri
Fonte: Allegra Ammirati da Il Roma
Gragnano - A meno di un mese dal 25 novembre, giornata mondiale istituita dall'Onu contro la violenza sulle donne, si è conclusa a Gragnano la due giorni organizzata dall'Associazione Fidapa sez. Gragnano con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Gragnano. La manifestazione ha preso il via, sabato scorso con una "Marcia di solidarietà per le vittime di violenza di genere" che ha visto protagonisti le istituzioni tutte ad iniziare dal sen. Sergio Puglia, le scuole, le associazioni del territorio e la cittadinanza. L'evento si è concluso lunedì presso la Biblioteca comunale di Gragnano con un convegno-dibattito sul tema. Il consigliere regionale Alfonso Longobardi ha catturato l'attenzione della numerosa platea toccando da subito il tasto dolente: i finanziamenti. Due le date importanti, 25 novembre sono m previsione dai Fondi Sociali Europei 2 milioni di euro per rendere autonome tutte le donne colpite dal reato di violenza; 31 dicembre, sulla base di un protocollo d'intesa stipulato nel 2015 dal presidente De Luca e l'assessore Marciano con l'Anci, l'ordine degli Psicologi e l'Ufficio Regionale alla formazione, arriveranno fondi ministeriali dell'importo di 1 milione e trecentomila euro per finanziare 57 centri di ascolto, 1 per ogni ambito sociale.
Il sindaco di Gragnano Paolo Cimmino, collegandosi alle parole del consigliere Longobardi, ha manifestato la vicinanza dell'Amministrazione comunale nel favorire i Centri Famiglia e i Centri Antì Violenza come supporto e assistenza per la prevenzione e la consulenza psicologica delle vittime, ed ha annunciato che a tale scopo sono stati stanziati dal Comune 60mila euro. Ha poi sottolineato che per violenza non dobbiamo intendere solo quella fisica, bensì violenza psicologica, sessuale, stalking, violenza con ricatti economici, e da non dimenticare la gravita della violenza assistita, ovvero quella subita dai minori nell'assistere a scene di violenza familiare. Il Giudice di Pace Maria Cuomo, sviscerando il tema dal punto di vista legale e considerando la legge come mezzo di garanzia e prevenzione, ha sostenuto il concetto di ritardo e lentezza dello Stato Italiano nell'attuazione delle direttive della Comunità Europea causati sia da una procedura diversa rispetto agli altri Stati, sia dalla scarsa attenzione dedicata all'argomento. La psicopedagogista e sessuologa clinica Carmen Iovine, analizzando l'argomento dal suo punto di vista, ha elencato i tre pericoli nel rapporto vittima carnefice ad iniziare dall'alleanza col nemico ovvero il carnefice, la dipendenza affettiva che non consente il distacco e la sfida impossibile attendendo il miracolo sperando che prima o poi la situazione cambi. È auspicabile quindi, creare corsi di educazione al sentimento e prestare molta attenzione nell'educazione all'affettività. Importante, certo, è la denuncia ma ad essa deve seguire un programma di protezione adeguato e costante.
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