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Luigi de Magistris e Piergiorgio Sagristani |
Sant’Agnello - «E' una riforma lontana dal sentimento di unione che portò alla stesura della Carta costituzionale, che blinda i nominati in Parlamento, che confonde l'equilibro tra enti locali e Stato centrale e che da eccessivi poteri al presidente del consiglio dei ministri. Ecco perché voto No». Il primo cittadino di Sant’Agnello Piergiorgio Sagristani è l'unico sindaco della penisola sorrentina a smarcarsi dal Sì al prossimo referendum costituzionale. Tanti, troppi dubbi sulla riforma del governo Renzi. Che l'ex assessore provinciale al turismo ha ribadito ieri sera al centro Msc durante il dibattito con il sindaco della Città metropolitana di Napoli Luigi De Magistris, un altro big che si è schierato per il No. Sagristani è un fiume in piena: «La Costituzione è nata con condivisione, si sono seduti allo stesso tavolo comunisti e liberali e si trovò una sintesi per fornire al Paese la legge madre per il popolo - dice il sindaco di Sant’Agnello -. Oggi invece è stato smarrito quel sentimento di comunanza per il futuro. La riforma è stata concepita con un'impronta sbagliata che ha acuito le divisioni governative e nei cittadini. C'è populismo istituzionale e non noto sforzo di unione da parte del governo. Si sta facendo campagna elettorale per restare in carica e non per spiegare i temi referendari». Ma anche nella sostanza Sagristani boccia la riforma: «C'è troppa confusione - premette il sindaco -. Affiancando l'Italicum alla riforma del titolo quinto della Costituzione offriamo un combinato disposto nelle mani del premier che si ritrova sovraesposto cumulando una quantità di potere ingiusta. Ma guardiamo anche al nuovo Senato. Da chi sarà composto?
Da consiglieri regionali e sindaci metropolitani che non riusciranno a governare bene sul territorio perché dovranno passare metà settimana a Roma. Se si volevano tagliare i costi della politica si sarebbe dovuto decurtare il numero e l'importo delle indennità e dei vitalizi. E poi sorrido quando si dice che adesso serve tempo per approvare una legge. Se la politica vuole si fa tutto. La legge Fornero fu approvata in sette giorni». Sagristani dunque diserterà l'appuntamento con il governatore Vincenzo De Luca in programma venerdì a Villa Fondi: «Mi pare scontato che prendere parte a un'iniziativa per la propaganda del Sì mi pare totalmente fuori luogo con la mia decisione per il quesito referendario. Ho pur sempre dinanzi a me la necessità di essere coerenti».
(Fonte: salda da Metropolis)
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