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venerdì 23 dicembre 2016

Cinema Aequa, l’intervento dell’ex Sindaco Benedetto Migliaccio

Benedetto Migliaccio
Vico Equense - Dopo un articolo pubblicato da Metropolis, ripreso da Vico Equense On Line, secondo il quale la ricostruzione del Cinema Aequa di Vico Equense sarebbe nel caos a seguito di un’impugnativa della GEMAR, sull’argomento è intervenuto l’ex Sindaco Benedetto Migliaccio. “Mi piacerebbe – scrive Migliaccio - innanzitutto ricordare i fatti: Per favorire la riapertura del Cinema nel 2001/2005 si approvò un pacchetto GEMAR/Verde eminentemente privatistico che contemplava: a) la ristrutturazione del Cinema; b) la costruzione di circa 45 box auto pertinenziali interrati nel fondo attiguo. Nel 2006, durante la gestione Commissariale, la GEMAR ottenne il raddoppio dei box auto da costruire e, per estendere la costruzione e realizzarla più facilmente, demolì abusivamente (senza alcuna autorizzazione) ed in contrasto con le norme di PRG, il vecchio Cinema. La Gemar ottenne anche la scissione del progetto in due tronconi separati, box privati da una parte e Cinema dall’ altra. Le norme di PRG non consentivano la demolizione di cespiti A1 (interesse storico) e pertanto l’ opera di riedificazione del Cinema abusivamente demolito venne bloccata, mentre i box auto proseguirono regolarmente (o quasi). Nel periodo 2006-2011 si pensò di modificare la sagoma dell’edificio, e di approvare un progetto di ricostruzione convenzionata, e tale intento fu portato anche in Consiglio Comunale nell’ ultima consiliatura.
 
Le polemiche consiliari hanno indotto ad approfondimenti e la soluzione adottata è stata del tutto differente: a) Nessuna Convenzione, ma Ordine autoritativo di ricostruzione fedele dell’ edificio illecitamente demolito  b) applicazione della sanzione amministrativa massima di € 5.200,00 circa (ridicola) c) applicazione del contributo di costruzione (circa € 80.000,00)! Orbene, GEMAR non vuole pagare il contributo di costruzione di circa € 80.000,00 trattandosi di opera a standard urbanistico, ed astrattamente avrebbe anche ragione. Il vero problema è che l’esenzione è prevista – secondo il Comune – solo per le opere legittime e non per quelle che vengono imposte con ordine di ripristino dello stato dei luoghi abusivamente manomesso. In altre parole, se il privato esegue regolarmente i lavori, non deve pagare; se gli viene ordinato a titolo di sanzione per aver demolito abusivamente ciò che non si poteva, non ha diritto all’ agevolazione. La questione GEMAR è solo questa, non vogliono pagare il contributo per la ricostruzione, ma hanno eseguito abusivamente la demolizione del vecchio cinema (per costruire il raddoppio dei box interrati), in contrasto con il PRG! Non credo però che la questione possa incidere sulla ricostruzione, atteso che trattasi di Ordine con termine fisso sotto comminatoria delle conseguenze di legge! Penso che i termini imposti dall’Ordine che conosco siano stati ampiamente sforati! Non so se la nuova Amministrazione ha modificato qualcosa, ma di certo nel computo del termine finale per ottemperare all’Ordine di ricostruzione si deve tener conto anche del tempo perso inutilmente da GEMAR con la pantomima impiantata presso il Genio Civile, scoperta dal Comune, per l’incompletezza colpevole della pratica presentata dalla GEMAR. La conseguente colpa della stessa per la mancata approvazione ed il ritardo nell’ inizio dei lavori di ricostruzione determina che di tale impedimento colpevole non dovrebbe darsi conto; almeno così ricordo!”

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