Sorrento |
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - Il dodicesimo rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano dell'Ispra conferma che il problema della qualità dell'aria in Italia resta allarmante. Si contano 90mila morti, in tutta Italia, correlate all'inquinamento. Tra le maglie nere spunta l'area della provincia di Napoli già, in parte finita nella black list Arpac. Ecco che riesplode puntuale anche la grana a Sorrento, capitale del turismo ma anche un inferno di lamiere e smog dove «ancora non si è fatto nulla. Amministratori insensibili alla tutela della salute dei propri cittadini». Un'accusa del MeetUp del Movimento Cinque Stelle di Sorrento con l'ex candidato pentastellato Rosario Lotito che invoca interventi immediati contro lo smog in centro. Si riaccende puntuale la polemica sul dispositivo da novembre adottato al quadrivio del rione Marano: rotatoria sperimentale e doppio senso a viale Nizza. Un provvedimento bocciato dall'Ascom, ma difeso dall'amministrazione che l'ha prorogato fino a metà gennaio. Alcuni commercianti sono esasperati e attraverso il presidente dell'associazione Francesco Parisi sono pronti a protestare e a commissionare anche l'avvio di verifiche sull'inquinamento atmosferico in città. «C'è imperizia - si legge in una nota dei grillini -. Ne è un chiaro esempio ciò che si è fatto a viale Nizza, basta fare un giro per rendersi conto di come l'aria sia divenuta irrespirabile. La battaglia per la dislocazione sul territorio di centraline di rilevamento della qualità dell'aria va avanti da mesi, con raccolte firme ed appelli alle forze politiche le quali fanno orecchie da mercante. E' recente la pubblicazione di dati allarmanti da parte dell'Asl secondo cui "in quattro anni sono stati rilevati in penisola oltre 2.000 nuovi casi di tumore", oltre un nuovo caso al giorno, per un periodo che va dal 2008/2012. Forse i più ricorderanno la presenza, circa 20 anni fa, di una centralina Arpac per il rilievo della qualità dell'aria all'incrocio di Marano, quei dati che fine hanno fatto? Perché non sono stati resi pubblici?».
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