In tutto denunciate undici persone
Vico Equense - Questa mattina, dopo un’accorta e prolungata attività di
investigazione scientifica
con sofisticate
apparecchiature di monitoraggio a
distanza del Nucleo di Polizia Giudiziaria del la Guardia Costiera di
Castellammare di Stabia è scattata l’ennesima operazione di polizia che ha
portato al sequestro di quasi 140 Kg. di datteri di mare, il cui valore sul mercato nero poteva aggirarsi in circa 15 mila euro, che ha visto impiegati 20 militari, due unità veloci, e pattuglie terrestri.
I militari della Capitaneria di porto stabiese, comandata dal Capitano di
Fregata Guglielmo Cassone, in collaborazione con il 2° Nucleo Subacquei di
Napoli e con l’ausilio di diverse
unità navali del corpo, già da
diversi giorni stavano monitorando i movimenti di
diverse squadre di datterari e,
nella prima mattinata, hanno
fatto scattare il blitz in località
Punta Scutolo del comune di
Vico Equense, cogliendo in flagranza
di reato ben undici
pregiudicati già condannati per
la recidività dei medesimi reati i
quali, organizzati a squadre,
stavano rientrando da una
battuta di pesca abusiva
realizzata sui fondali della penisola sorrentina.
In particolare gli stessi, al ne
di eludere i costanti e continui controlli che gli
uomini del Comandante Cassone stanno mettendo in atto già da diversi mesi,
per la tutela della costa e dell’ambiente marino, si erano organizzati in
squadre; ognuna di esse aveva un compito ben specifico.
Infatti
nell’immediatezza dell’azione repressiva, i militari si accorgevano che alcuni
pregiudicati avevano il compito di estrarre il mollusco bivalve dalla roccia,
altri si occupavano del trasporto da mare a terra dove vi era ad attenderli un
altro gruppo di malfattori che, a mezzo di veicoli a due e quattro ruote
dovevano garantire il rapido trasporto e smistamento del prodotto, inne
un’ultima squadra aveva il compito di segnalare ai complici l’eventuale arrivo
delle forze dell’ordine.
I rei sono stati sorpresi con l’ingente quantitativo di molluschi protetti e tutto l’equipaggiamento necessario per pescare e
devastare la costa, tra cui bombole, utensili vari (pinne, torce elettriche
subacquee, caschi di protezione subacquei, manichette di respirazione),
autovetture dedite al trasporto via gomma, oltre ad alcune pietre asportate
con sedimenti corallini.
Tutti i pregiudicati sono stati deferiti alla locale Autorità Giudiziaria per una
serie di reati tra cui spicca la ricettazione, il danneggiamento ambientale e
l’inosservanza dell’obbligo di dimora nel comune di Castellammare di Stabia
per un pregiudicato stabiese, per il quale si è proceduto all’arresto in attesa
della celebrazione del rito direttissimo che si terrà nella giornata di domani
innanzi al Giudice del Tribunale di Torre Annunziata. Come ben noto, si tratta
di un prodotto che sarebbe stato venduto a prezzi molto elevati non
immettendolo nei normali canali commerciali, ma rivendendolo ai privati o a
ristoranti di pregio che li orono
ai loro clienti, al di fuori del menu e
sottobanco in quanto divenuto negli ultimi anni simbolo di potere economico
e/o criminale. Inoltre si è posto in fermo anche un’unità da diporto utilizzata
per raggiungere le località da “saccheggiare”, nonché il potente motore
fuoribordo installato sullo stesso della potenza di quasi 100 CV.
Il Comandante Guglielmo Cassone ha colto l’occasione per dichiarare che il danno ambientale alla costa derivato dalla pesca di questo quintale e mezzo di datteri è enorme e si ripercuote non solo sul delicato ecosistema marino, ma anche sulla bellezza delle nostre coste e dei nostri fondali, in quanto per poterli “pescare” bisogna frantumare le rocce con inevitabili danni ambientali in quanto vengono impiegati anche dei martelli pneumatici particolarmente distruttivi.
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