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sabato 28 gennaio 2017

Deportati partenopei nei lager nazisti, cinque medaglie alla famiglia

Fonte: Maria Elefante da Il Mattino

Napoli - Deportati e internati in lager nazisti durante la II guerra mondiale. Napoli ha ricordato cinque suoi figli che hanno vissuto questa terribile esperienza e lo ha fatto nel giorno della memoria, la data che tutti non dovremmo mai dimenticare per scongiurare che tragedie come quella possano verificarsi di nuovo. Il prefetto uscente Gerarda Maria Pantalone ha consegnato ai familiari di quei valorosi militari che subirono oltremodo le atrocità della guerra. Antonio Bencivenga di Frattamaggiore catturato dai tedeschi nell'ottobre del 1943 e deportato in Germania; Vincenzo Buglione di Melito catturato dai tedeschi a Durazzo nel 1943 e deportato in Germania; Salvatore Guadagno di Cercola internato a Geseikierchen; Antonio Monti di Casamicciola, internato prima nel campo di Belgrado e poi in quello di Innsbruck; Luigi Davino di Napoli catturato in Grecia nel 1943 e internato nello stalag di Furstenberg. Un momento toccante della cerimonia, quando il prefetto ha chiamato a ricevere le onorificenze i parenti più stretti dei coraggiosi compatrioti (una moglie, i figli ed i nipoti). La cerimonia ha avuto anche il saluto ufficiale dei sindaci delle città di origine dei militari guidati dal sindaco de Magistris che ha voluto sottolineare come la memoria sia importante: «Continuano a esserci situazioni inaccettabili, da quel che accade nel Mar Mediterraneo ai muri che si innalzano, alle guerre, al terrorismo - ha detto il sindaco - Bisogna impegnarsi tutti per un mondo migliore e chiaramente per poterlo fare è necessario non dimenticare quello che è accaduto nella prima parte del secolo scorso».
 
Concetti rafforzati da Pantalone: «Oggi ci sono anche i giovani nipoti di quelle persone - ha detto il prefetto uscente - e a questi diciamo che le insidie del tempo non sono passate, ci sono ancora odio, discriminazione e quella pace che tutti vorremmo è sempre difficile da raggiungere. È importante che i giovani abbiano consapevolezza degli orrori che i loro antenati hanno sopportato». Il giorno della memoria contrassegnato è servito anche a mobilitare le coscienze contro un regime che provocò morte e distruzione. «Esiste una sola razza - ha detto Raffaele Arcella, presidente campano dell'associazione nazionale ex internati nei lager nazisti - ed è questo il messaggio che in un giorno come questo deve essere trasmesso ai giovani, perché abbiano sempre consapevolezza che la discriminazione è fonte di tragedie e di sofferenze per l'umanità».

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