Antonello Ardituro |
Allo Stato bisogna chiedere di fermare le stese». Nel suo intervento, Ardituro bacchetta «l'inquietante silenzio che, proprio in queste terre, nel 2016, si è registrato sull'emergenza ambientale dopo le grida di allarme a volte addirittura eccessive del passato: quasi che le ecomafie e la Terra dei fuochi siano ricordi del passato, dissolti, come d'incanto, per l'azione riformatrice del legislatore o per l'inizio a singhiozzo di timide azioni di bonifica». Ricorda, il consigliere del Csm, «l'asfissiante presenza della criminalità organizzata: una camorra che spara e una camorra che fa affari, troppo spesso facendo affidamento su connivenza o complicità di imprenditori e politici in una regione che continua ad avere l'emblematico record di scioglimento di consigli comunali per infiltrazioni mafiose». Ardituro non elude i temi del dibattito fra toghe e governo, rimarcando le critiche «ragionate e convinte» alla riforma della giustizia minorile «che rischia, con l'abolizione di procure e II sindaco de Magistris: "Tocca al governo fermare le sparatorie in strada, serve più controllo del territorio, i soldati non bastano" tribunali per i minorenni, di mandare in archivio un patrimonio di specializzazione che rappresenta un'avanguardia della cultura giuridica del Paese». Invita a non depotenziare lo strumento delle intercettazioni e, sulla prescrizione, respinge il «tentativo semplicistico e ingeneroso di attribuire la lunghezza dei processi alla negligenza e alla scarsa laboriosità dei magistrati. E conclude: «Ci aspettiamo, ormai da troppo tempo, un saggio intervento riformatore. Una norma semplice e chiara, che disponga l'interruzione della prescrizione almeno dopo la sentenza di primo grado». (Fonte: d.d.p. da La Repubblica Napoli)
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