Vico Equense - La bandiera blu, il riconoscimento sulla qualità del mare che viene assegnato dalla Fee Italia, la Foundation for Environmental Education, organizzazione non governativa che, dal 1987, premia le località turistiche virtuose delle nostre coste sta entusiasmando gli ambientalisti della penisola sorrentina. E’ un “premio” dato ai comuni che si candidano e che presentano delle autocertificazioni, esaminate dalla Fee, che però non ha dei laboratori. Si fidano delle autocertificazioni. I comuni che vogliono la bandiera blu devono semplicemente rispondere a un questionario. Giampiero Cazzato, su Il Venerdì di Repubblica, nell’agosto del 2014, ha affrontato l'argomento, con un servizio molto interessante dal titolo “Sventola bandiera blu (tra polemiche e accuse), allegato sotto. Non tutti, però, sono entusiasti. Per Gennaro Cinque, assessore ai lavori pubblici del Comune di Vico Equense, mancano i presupposti per il corretto funzionamento del depuratore di Punta Gradelle. Fino a quando gli altri Comuni della penisola sorrentina, non avranno separato le acque bianche da quelle nere. Il sistema di depurazione ha come elemento centrale la vasca di decantazione, dove i reflui sono trattati e poi immessi nella condotta che trasporta l’acqua depurata a largo. Se in questa vasca, che è tarata per una certa quantità di reflui, arriva anche l’acqua pluviale perché non è stata separatamente incanalata, il tutto trasborda senza essere depurato o peggio la vasca va in blocco. Il tutto nel territorio di Vico Equense. A poche centinaia di metri dalla spiaggia di Seiano. E come dice Gennaro Cinque, se ciò si verifica, “siamo praticamente nella m…”
Ecco l'articolo de Il Venerdì
E per fortuna che nella simbologia dei colori il blu sta ad indicare tranquillità ed equilibrio. Capita invece che la Bandiera Blu – assegnata da Fee Italia, la Foundation for Environmental Education, organizzazione non governativa che, dal 1987, premia le località turistiche virtuose delle nostre coste – sollevi ogni anno polemiche a non finire.
“E’ un riconoscimento inutile”, tuona Daniele Mazzoni, presidente dei balenari di Pietrasanta, in Versiglia, dopo la bocciatura di due spiagge del comune. “I nostri sindaci smettano di richiederla”. Anche perché, sostiene, “per partecipare al premio si deve versare un contributo di 10 mila euro”. “Falso”, ribatte Claudio Mazza presidente della Fee-Italia, “la partecipazione è gratuita”. Eppure il sindaco di Pietrasanta, Domenico Lombardi dice che “una quota di qualche centinaio di euro c’è”. Per ottenere la Bandiera blu, che quest’anno garrisce su 269 località del Belpaese, non basta solo la qualità delle acque, ma occorre soddisfare altri requisiti, che vanno dall’educazione ambientale, alla raccolta dei rifiuti, ai servizi offerti. Insomma un pacchetto completo. E così può capitare che si abbiano acque non eccelse, ma, ad esempio, una pista ciclabile o una buona raccolta differenziata e passare davanti a chi vanta “solo” un mare cristallino. Inoltre il premio viene assegnato solo ai Comuni che si candidano e che rispondono ad un questionario. “E’ una certificazione, non può che essere volontaria” spiega Mazza. “Noi la mandiamo a tutti, poi c’è chi decide di partecipare e chi no. Nella giuria che assegna le bandiere blu non c’è solo la Fee, ma soggetti istituzionali compresa la presidenza del Consiglio e specialisti privati. I criteri? Rigorosi”. Anche se va detto che la Fee non ha laboratori propri o strumenti per effettuare analisi. Intanto dopo la Bandiera Blu assegnata ad un tratto di costa nel comune di Marsala, TP24.it, giornale online del trapanese ha titolato: “Ecco come l’ha vinta: con la pasta con le sarde e mezze verità”. E già, perché, racconta Giacomo Di Girolamo, il direttore del sito “tra i parametri chiesti da Fee Italia c’era pure l’indicazione del piatto tipico. Mancava, invece, un riferimento alla speculazione edilizia che strangola la nostra costa”. A contestare Fee-Italia pure Legambiente, che solleva dubbi sul riconoscimento dato a Chiavari e Lavagna, in Liguria, località, “fortemente inquinate”. Spiaggia che vai bandiera che trovi.
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