Chiesa di Bonea |
lucenti sopra i poggi e nei verzieri,
qui la pace s’aggira pei sentieri,
limpida come l’anima dei rivi.
O pendula Bonea, sui tuoi declivi,
pettinati dai venti passeggeri,
dolce è sostare e in teneri pensieri
viver dei nostri sogni fuggitivi.
Chè a te venir dalle rissose strade
del mondo, dove l’odio e il disamore
son venti ostili a ogni gentil desio;
è come un ristorarsi a pie rugiade,
un risanar d’ogni tristizia il cuore,
un sollevarsi in pura ascesa a Dio.
Intorno al poggio che s’affaccia al mare,
come per ascoltar l’eco dell’onde,
ride Bonea nel sol che la soffonde
al mitrie d’oro di parvenze chiare.
E noci e ulivi e mandorli e aranceti
la stringon tutta in un amplesso verde
su cui l’anima vola e poi si sperde
dietro una fuga di fantasmi lieti.
Lieve, o Bonea, salire nella sera,
pellegrini del sogno, alle tue celle,
mentre dal cielo scendono le stelle
a ricamar di luci la riviera.
Gino Striuli
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