di Filomena Baratto
Vico Equense - Non la conoscevo fino a quando non ho visto il suo viso per la prima volta sulla rivista che la nomina migliore chef donna dell’anno. Mi ha colpito non per il fatto che sia chef, ormai ce ne sono tanti, ma per quel viso massiccio sotto una chioma bionda e mossa, che guarda lontano, vestita di bianco con un grembiule che la copre. Sembra un volto di bronzo, a tratti nemmeno femminile. Ma girando le pagine, tra le foto, vedo le sue mani a contatto col cibo. Le mani sono una parte del corpo che mi affascina molto, soprattutto la forma. Le sue sono quadrate, per niente affusolate, emanano forza e operosità. Mani da lavoro quotidiano, continuo e lei parla e ispira attraverso le sue mani, con le quali impreziosisce piatti, raccoglie verdure intorno alla sua locanda, Hisa Franko, spiega i procedimenti delle ricette. Mi inoltro nella lettura ed è una vera scoperta. Sono ancora più sorpresa di leggere che è laureata in Scienze Diplomatiche a Gorizia, che parla cinque lingue correntemente, ed era destinata all’ambasciata a Bruxelles con la possibilità di una brillante carriera diplomatica. Nessuna donna avrebbe fatto un passo indietro, rigettando questa possibilità. Più leggo, più la capisco. Lei ha preferito la locanda di famiglia nella valle dell’Isonzo, proprio dove avvenne la disfatta di Caporetto. Ana Ros ha 44 anni ed è slovena e quest’anno è stata eletta “World Best Female Chef”.
Quanto amore ci vuole per lasciare il certo per l’incerto, una carriera per una scommessa, un futuro glorioso per una passione? Mi piace quel viso forte, squadrato, quelle mani che si aprono e toccano cibo. Le donne sempre più danno ascolto al loro cuore, al loro modo di essere, e il cibo lega con le tradizioni di una volta, come forma affettiva tra le proprie radici e il presente. Esso non solo sfama, ma soddisfa, dà piacere e davanti a gustosi piatti si apre la nostra memoria riportandoci immancabilmente alla nostra infanzia. Ros, pur essendo una giramondo con marito e figli, è rimasta nella valle che l’ha vista crescere, con i prati, il verde e il sapore del mare che giunge da Istria. L’amore non si inventa, l’amore nasce dalle nostre radici e diventa un trampolino per la nostra vita. La cucina di Ros è a km 0. La sua è una locanda di campagna che si fornisce di tutto ciò di cui ha bisogno dal terreno intorno. Ros ama le tradizioni, i sapori e i profumi della terra in cui è nata. Credo sia stato questo a farle provare il desiderio di non veder disperdere i ricordi di tutto quello che è rimasto intatto sin dalla sua infanzia. Ci vuole coraggio a raccogliere il passato e farne un presente motivato, dove si ritrova il gusto per i sapori genuini e sapienti di una volta. La cucina è un regno più che un locale, un ambiente dove viviamo e condividiamo momenti di felicità con i nostri cari e i nostri amici. In essa i sensi si appagano e non c’è un profumo, una spezia, un elemento che non ci riporti a qualcosa, a qualcuno, a momenti della nostra vita. La cucina è il raccoglitore dei nostri sentimenti più veri e davanti ai piatti elaboriamo idee, pensieri, parliamo delle nostre emozioni. La cucina è come la giostra da cui non vogliamo scendere. Ros ha scelto la passione alla fredda carriera diplomatica, ha scelto di vivere dalle parti del cuore. Donna chef dell’anno, una soddisfazione come persona realizzata e che crede in quello che fa e poi come donna che decide della sua vita. “Creazioni culinarie innovative ed invitanti che evocano il calore e l’ospitalità di una abitazione privata. Ros trae enorme vantaggio dalla prossimità di Hisa Franko al confine italiano per attingere ai preziosi ingredienti direttamente dai produttori locali” si legge nel comunicato che annuncia la nomina. Una donna diplomatico mancato ai fornelli fa un certo effetto. Non basta conoscere gli ingredienti e i procedimenti, lei insegna la passione e l’amore della sua terra e da sola sa relazionarsi col mondo, una marcia in più da non sottovalutare. Amo le persone che restano nei luoghi dove sono nati e lì svolgono la loro attività deliberatamente e non solo per non aver potuto scegliere. E a volte ci vuole più coraggio a restare che ad andare via. Ros ha voglia di imparare, non ha la presunzione di essere infallibile, non si crogiola sugli allori. Ha voglia di crescere e ha sempre dei desideri da soddisfare, tra cui quello di un pic nic sul prato, con le persone che ama, cucinando pesce alla griglia del mare istriano.
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