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giovedì 27 aprile 2017

Il sindaco del popolo è al bivio

Giuseppe Tito
I giudici decidono sull`arresto. Domani il verdetto del Riesame sulla richiesta di domiciliari, maggioranza unita e garantisti. Patto politico per evitare rotture verso le Comunali 2019 dopo polveroni e accuse choc 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Meta - Uniti più di prima accanto a colui che appena eletto ai dichiaro - come d'altronde fa tutt'oggi social network - il sindaco del popolo. E quindi nessuna uscita o scossa di assestamento nel caso in cui il Tribunale del Riesame di Napoli dovesse accogliere l'appello della Procura di Torre Annunziata ordinando clamorosamente gli arresti domiciliari. A 24 ore dal verdetto dei giudici della libertà, Giuseppe Tito può vivere una vigilia serena, almeno sotto il profilo politico. Non è un caso che di recente in giunta sono passate senza intoppi le delibere chiave dell'anno. Ovvero piano triennale delle opere pubbliche e bilancio di previsione.
Maggioranza compatta 


Ci sono tanti fronti aperti. Anche verso le elezioni Comunali del 2019. Perché complice l'ultimo giro di tesseramento nel Pd è iniziata a uscire allo scoperto la figura forte di Angela Aiello, l'unico assessore che ha aderito ai dem e che secondo alcuni big della maggioranza potrebbe rappresentare l'eventuale alternativa a Tito. Senza dimenticare che all'orizzonte si profila un'eventuale nuova discesa in campo dell'ex primo cittadino Paolo Trapani, al momento segretario locale del Pd. Ovvero il partito di Tito a cui il sindaco indagato non ha aderito nonostante sia pure consigliere della Città metropolitana di Napoli.
Tensione in Comune 
Sia chiaro, non fila tutto liscio. Le tre interrogazioni parlamentari presentate da 12 senatori del Movimento Cinque Stelle nel giro di due settimane non fanno altro che rendere l'atmosfera incandescente. Sia perché vengono centrati bersagli di un certo spessore - cioè Tito, il vicesindaco Pasquale Cacace e l'assessore Biancamaria Balzano - sia per le ventilate accuse mosse all'amministrazione. E proprio mentre a distanza si sta allargando la frattura m opposizione. Il consigliere Susanna Barba e l'ex vicesindaco Antonella Viggiano â³ sono pizzicate sui social network pure sulla bontà di interrogazioni e mozioni.
Bocche cucite
In attesa che arrivi l'esito del Riesame, l'amministrazione Tito preferisce proseguire a rimanere in silenzio. Le uniche parole a proposito dell'inchiesta che lo riguarda - il sindaco á accusato di aver intascato mazzette per 15mila euro nel 2012 - le ha pronunciate proprio il diretto interessato senza far menzione delle ipotesi di reato di cui deve rispondere. «Come sto? Bene». Una frase laconica che, abbinata al patto rinnovato in maggioranza, accompagna Tito pronto a iniziare a difendersi strenuamente . Rischia una misura cautelare anche il comandante del corpo di polizia municipale Rocco Borrelli per cui il sostituto procuratore Silvio Pavia invoca ai giudici il divieto di dimora. Proprio il funzionario, a inizio mese, ha deciso di non occuparsi più di gare e forniture per la polizia locale. Una scelta che è stata letta anche in virtù dell'udienza prevista domani.
Le repliche dei ministri 
Sinora, sulle mozioni grilline, ne il Viminale ne il ministero della Pubblica amministrazione si sono espressi sulle istanze a prima firma del senatore Sergio Puglia. Se ne parlerà tra qualche settimana.

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