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lunedì 22 maggio 2017

Piantagioni di `erba`, elicotteri in azione

I clan si preparano a raccogliere la droga destinata a finire sui mercati illeciti della Campania 

Fonte: Antonio De Simone da Le Cronache di Napoli 

Castellammare di Stabia - Il tempo della raccolta è cominciato. Dopo settimane dedicate alla semina di marijuana sul Faito e sulle montagne dei Lattari, i clan camorristici si preparano a raccogliere la droga che, a partire dal prossimo mese di giugno, sarà poi destinata a finire sui mercati illeciti dell'intera Campania. Sale cosi il livello di attenzione delle forze dell'ordine. Già ad inizio maggio, del resto, gli elicotteri di carabinieri e corpo forestale hanno perlustrato l'area compresa tra Castellammare e Gragnano. L'obiettivo? Individuare i punti dei sentieri coltivati a marijuana. I primi voli di ricognizione delle forze dell'ordine hanno così interessato l'area denominata 'Giamaica italiana". Diversi elicotteri dei carabinieri, partendo dalla base nello stadio San Michele di Gragnano, hanno monitorato tutta la zona collinare. Proprio lì infatti, tra boschi incontaminati e selvaggi, i clan di camorra da anni coltivano il loro "oro verde", la canapa indiana. Il tempo della semina, secondo gli inquirenti, è ormai finito. Da giugno ad ottobre si attendono i frutti. La marijuana, infatti, è uno dei principali business dei narcotrafficanti della camorra stabiese. Prodotta praticamente a costo zero, una volta nelle piazze di spaccio porta nelle casse della camorra circa mille euro a pianta.
 
E, proprio in previsione della lotta alle coltivazioni illegali, si è già messa in moto la task force dei carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e della stazione di Gragnano che, agli ordini del maggiore Donato Pontassuglia e del luogotenente Giovanni Russo, hanno dato inizio ai controlli, sotto il coordinamento del procuratore Sandro Pennasilico e dell'aggiunto Pierpaolo Filippelli della Procura di Torre Annunziata. Terminata l'epoca dell'importazione, è cominciata quella del fai da tè. La catena montuosa dei Monti Lattari è diventata un'enorme piantagione di cannabis dalla quale possono attingere a piene mani semplici 'spinellari', piccoli pusher, e soprattutto clan camorristici. Non esistono ancora prove giudiziarie sul fatto che i clan si riforniscano dai coltivatori locali, ma i carabinieri la ritengono ormai un'evidenza. Di sequestri di marijuana straniera ormai non si parla più, mentre le ultime operazioni antidroga hanno portato i militari dell'Arma a calcare insistentemente la zona che va dalla penisola sorrentina all'area stabiese. Il motivo per cui l'"erba" non arriva più dall'estero è evidentemente questo: viene prodotta in provincia di Napoli, e in quantità più che sufficiente ad approvvigionare il mercato locale. I pusher di Napoli e provincia non hanno mai smesso di vendere marijuana, ma nessuno la importa più. Gradualmente, nel corso degli anni, le campagne di Gragnano sono state 'riconvertite' a cannabis.

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