di Filomena Baratto
Vico Equense - Persone colte e preparate possono avere idee misogine? Che la misoginia non sia prerogativa solo di ignoranti è risaputo, ma riscontrarla in persone in apparenza normali, che parlano a favore della donna e sempre con belle parole, ovviamente una sorta di paravento per poi nascondere idee completamente opposte, è un altro conto. E cosa dire di autori di varie epoche che fanno riflessioni di pura misoginia stentando a credere di essere gli stessi autori che leggi: Eco, Wilde, Flaubert, Galiani, Fenoglio, Euripide, Goethe, solo per citarne alcuni, che ci vanno giù pesante. E poi allora ti spieghi il motivo per cui la letteratura è da sempre un mondo maschile. Mi sorge il dubbio di vivere un’epoca maggiormente misogina mascherata da tutta questo parlare a favore della donna, ma nel reale è tutta un’altra storia. Un periodo peggiore dell’”amor cortese”, quando la donna era solo un mezzo o un pretesto narcisistico con cui i trovatori raccontavano se stessi e non l’amore. Quando si fanno distinzioni nette definendo le “specie di donne”, per dire che ce n’è una vasta gamma, ovviamente volendo discriminarle, siamo a un livello veramente basso. Ero rimasta a due generi: maschile e femminile, e aggiungiamo anche il terzo, neutro. E questo mi fa pensare che ci debbano essere “specie di uomini”, e alcune, non volendo a mia volta discriminare, veramente molto scadenti se fanno queste distinzioni. Nel dizionario Treccani tra le varie definizioni della parola specie, c’è questa: “Nella sistematica biologica, categoria che rappresenta l’unità fondamentale di base del sistema di classificazione: dal punto di vista biologico è costituita da un complesso di organismi tra loro interfecondi e in grado di dare origine a prole feconda.”
L’uomo non perdona alla donna la possibilità di procreare, un complesso che lo pone in continua conflittualità con se stesso e con lei, una forma latente che esce fuori per versanti impensabili. Molti trasformano l’ironia in sarcasmo quando non diventa cinismo puro e lì non si può sbagliare, qualcosa in loro non va. Ma questa è una brutta storia che ci perviene dalla Genesi e vivrà con noi. Per difendersi dal maschilismo imperante di uomini che credono ciecamente e solo in se stessi, che pensano di valere più dell’altro genere, di credersi autonomi, che si votano al maschilismo se poi sono lasciati proprio dalle donne o per altri motivi che non stanno ad esternare, ma sicuramente per avere l’abitudine a selezionarle, bisogna trattarli alla stessa stregua, definendoli piccoli, offensivi e poco intelligenti e di “tante specie”. Prima ancora di discriminazioni razziali, ci sarebbe da dire molto su quelle di genere.
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