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venerdì 18 agosto 2017

L’urlo degli albergatori: “Nulla sarà più come prima”

Hotel Sant'Angelo a Faito
Fonte: Mauro De Riso da Metropolis 

Vico Equense - “Questo incendio modificherà profondamente la vita futura del faito”. Non ha dubbi Danilo Somma, proprietario dell’Hotel Sant’Angelo, struttura che domina il Belvedere del monte, emblema dei Lattari, presa d’assedio dai roghi. L’incendio appiccato in località “La Conca” tuttora minaccia di invadere le abitazioni dopo aver devastato 18 ettari di vegetazione e causato gravi ustioni a un uomo che s’è avventurato tra le fiamme nel tentativo di entrare in casa. “Nessuno potrà più permettersi di non manutenere le sue proprietà”, prosegue Danilo Somma. “Il dolo non giustifica da solo un incendio così vasto. La regione Campania e la Città Metropolitana, proletarie dei suoli e di tanti immobili abbandonati, devono provvedere alla manutenzione e a tutte le strutture ricettive deve essere permesso di creare fasce tagliafuoco attorno agli edifici. Occorre incrementare inoltre il numero degli idranti, decisamente poche per far fronte ad un’emergenza devastante come quella attuale”. L’estate più nera del faito è stata caratterizzata anche dalla promessa non mantenuta della restituzione della funivia a cavallo di Ferragosto, ipotesi tramontata a fronte delle prove tecniche che hanno imposto cautela per la riattivazione della “panarella”. “Le conseguenze sono tragiche sul piano sia economico che psicologico- - ammette Vincenzo Circiello, proprietario del Papillon Monte Faito, esercizio commerciale sito nel piazzale della Funivia – Spero tanto che questa estate finisca presto”.
 
Un incubo vero quello che i residenti del luogo stanno vivendo da circa un mese, un tormento che non frena l’operato del presidente dell’Ente Parco dei Monti Lattari, Tristano Dello Joio, il quale mai avrebbe immaginato che l’incarico assegnatogli in primavera potesse coincidere con il momento più drammatico della storia recente del Faito. Un battesimo di fuoco che ha forgiato la sua tempra, mentre già si valutano le possibili contromisure per eludere il rischio di ulteriori disastri futuri. “E’ il momento di fronteggiare l’emergenza”, spiega il presidente del Parco. “Poi metteremo a punto un piano di prevenzione che non lasci scampo ai piromani e a chi non ha a cuore le sorti del Faito. Con De Luca andremo a costituire un asse che ci consentirà di istituire una cabina di regia per la salvaguardia del Faito, il cui destino non può essere minato dalla follia di qualche delinquente”.

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