|
Via Sconduci |
Vico Equense - Il Sindaco
Andrea Buonocore, nelle ultime ore ha firmato delle ordinanze per garantire la regolare apertura degli istituti scolastici. Nonostante la mancanza delle certificazioni anticendio, il Primo cittadino ha comunque disposto la regolare ripresa delle lezioni in tutti gli istituti. Si parte dalla frazione alta di Moiano. La scuola dell’infanzia e secondaria di primo grado e la primaria sono al momento sprovviste del documento. L’edificio di Arola, adibito a scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Stesso discorso per gli istituti di Massaquano, ovvero il plesso dell’infanzia e la scuola secondaria di primo grado. Impacci anche per la scuola primaria di Sant’Andrea, le secondarie di Vico centro e l’istituto dell’infanzia e primaria. Il lungo elenco, nella giornata di ieri, è anche apparso sull’albo pretorio online dell’amministrazione municipale che ha pubblicato tutte le ordinanze di apertura “vistate” dal primo cittadino. Nei provvedimenti il sindaco di Vico Equense specifica che “in via temporanea e in materia di prevenzione incendi, al fine di evitare l’interruzione di pubblico servizio è disposta l’apertura degli edifici per le attività didattiche”. Ciò, ovviamente, solo fino a quando non saranno rilasciati i certificati. Per ottenere il certificato, che ha una sua scadenza, ogni istituto deve presentare un progetto tecnico al comando provinciale dei vigili del fuoco. Un documento in cui sono indicati tutti gli interventi necessari per adeguare la scuola alla normativa di riferimento (decreto ministeriale 26 agosto 1992). Dopo l’eventuale approvazione del progetto, la scuola trova i fondi, erogati dall’ente di proprietà (Stato, provincia, comune), necessari per realizzare i lavori di adeguamento prestabiliti. Fatti gli interventi, i vigili del fuoco svolgono un sopralluogo e verificano la conformità con il piano.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.