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domenica 24 settembre 2017

"Totò sbanca", a Sorrento presentato il libro nel cinquantenario della morte

di Claudia Esposito 

Sorrento - Totò: uomo e artista dalle mille sfaccettature a volte mai raccontate. Un tema toccato stamattina, nella sala consiliare del Comune di Sorrento nel corso della presentazione del volume "Totò sbanca. Conoscere e amare il principe Antonio De Curtis”, scritto dai giornalisti Gianni Ambrosino e Aldo De Francesco ed edito dalla Iuppiter Edizioni. A parlarne con gli autori, il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, l’assessore alla Cultura, Maria Teresa De Angelis, il regista Giuseppe Alessio Nuzzo e lo scrittore Raffaele Lauro nell'incontro moderato dal giornalista Antonino Pane. "E' importante ricordare Totò nel cinquantesimo anniversario della sua morte - ha esordito il primo cittadino Cuomo - perchè questo grande artista è stato legato a Sorrento e Massa Lubrense per avervi girato i film "Turco napoletano" e "Yvonne la nuit". La stessa "Agenda della penisola sorrentina" abbiamo voluto dedicarla ai film girati nelle nostre zone. La grandezza di Totò, già riconosciuta dalla gente, deve essere ricordata anche dalle amministrazioni locali". "Tutta Italia - ha continuato Giuseppe Alessio Nuzzo, regista, produttore e direttore del "Social World Film Festival" - ha un debito enorme nei confronti di Totò. Questo volume non è una delle tante opere che parlano di Antonio De Curtis perchè di lui non se ne parla mai abbastanza. Io per primo lo conosco soltanto per come me lo hanno tramandato e ho scoperto che c'è ancora tanto da dire. Infatti oltre le risate c'è anche la riflessione di un uomo che ha anche vissuto la povertà e non rifiutava mai un film.
 
Ritengo che conosciamo tanto dell'artista ma poco dell'uomo, anche se ho avuto il privilegio di capirne di più grazie alla figlia Liliana, intervenuta alla Mostra internazionale del cinema sociale di Vico Equense due anni fa. Mi piace ricordare che anche il primo film a colori, appunto "Totò a colori", apre con lo scenario di Santa Maria del Toro di Vico Equense. La penisola sorrentina infatti è territorio di grande cinema, è stata location di oltre 100 pellicole in un secolo, testimonianze che ho raccolto all'interno del Museo del cinema ospitato nel municipio storico di Vico Equense in cui fa capolino anche Totò. Continuiamo a parlare di lui perchè quello che si fa nel suo nome non è mai abbastanza per poterlo tramandare e far conoscere anche alle più giovani generazioni". L'oblio tanto temuto dall'artista subito dopo la sua morte fortunatamente non si è verificato perchè il nome di Totò continua ad essere nel cuore della gente. "Totò - è intervenuto il senatore e scrittore Raffaele Lauro - è ancora oggi circondato da immense simpatie nonostante viviamo in un'epoca di estrema indifferenza. Non era una macchietta perchè le sue movenze erano frutto della genetica e si manifestavano sia nei sottoscala che sui gradi palcoscenici. Qualsiasi accostamento o paragone lo sminuirebbe o sarebbe fuorviante. Totò si smarca dalle definizioni accademiche, ha una perenne vitalità sfottente, satirica, sarcastica, verso il potere e la politica. La sua immagine è di una modernità sconcertante e si proietta verso il futuro". L'attualità e il sempiterno appeal di Totò è stato sottolineato, dati numerici alla mano, anche dal giornalista Gianni Ambrosino, uno degli autori del volume e direttore del tg di Canale 21: "Ancora oggi notiamo con piacere che, se il telegiornale è preceduto da un suo film, gli ascolti aumentano. Però la critica, gli intellettuali, la Città di Napoli, lo stesso rione Sanità lo hanno snobbato nel corso degli anni e lo stanno recuperando solo ora". "Totò - ha concluso Aldo De Francesco, l'altro autore del libro - racchiude in sè diverse stratificazioni di civiltà, a partire dalla farsa atellana del quarto secolo avanti Cristo fino agli autori partenopei. Per scoprire la sua poliedricità si potrebbe tenere proprio a Sorrento un convegno che concluda nel migliore dei modi l'anniversario dei 50 anni dalla sua scomparsa".

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