A rischio migliaia di infartuati. C'è l’ok, mancano i fondi
Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Castellammare di Stabia - L'atto aziendale è stato predisposto e il 25 settembre scorso, ha incassato l'ok dalla Regione. Eppure, l'Emodinamica nell'ospedale San Leonardo, prevista dal documento varato dall'Asl Napoli 3 Sud, stenta a vedere la luce. Con buona pace dei pazienti della penisola sorrentina, della zona stabiese, dei monti Lattari e dell'area a sud di Napoli, costretti a rivolgersi ai nosocomi del capoluogo per non morire d'infarto. Una vicenda per la quale il tribunale per i Diritti del malato ha presentato un esposto alle forze dell'ordine, mentre i vertici dell’Asl hanno già assicurato che il servizio sarà operativo dopo che il ministero della Salute avrà erogato i fondi necessari. I dati diffusi da Cittadinanzattiva sono allarmanti: ogni anno, in Italia, circa 150mila persone vengono colpite da infarto e la metà di queste muore prima di arrivare m ospedale. Pino a qualche anno fa, il 31 per cento dei pazienti moriva dopo aver raggiunto la struttura sanitaria, ma grazie alla diffusione delle tecniche di angioplastica primaria, questo valore si è ridotto al sei per cento. L'intervento però, risulta efficace se eseguito entro un'ora dal momento m cui si è verificato l'infarto. Le strutture deputate a questo tipo di operazione sono gli hub, cioè quegli ospedali dotati di un'unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) con emodinamica attiva 24 ore al giorno: qui vengono trattati i pazienti più gravi trasferiti dagli spoke, cioè dai nosocomi in cui le Utic non sono dotate di emodinamica. L'atto aziendale varato dall'Asl individua come hub l'ospedale di Nola e quello di Castellammare.
«Il primo è attivo solo per 12 ore al giorno ed è lontano dall'area a sud di Napoli - denuncia Giuseppe Staiano, presidente della sezione sorrentina del Tribunale per i diritti del malato - mentre nel secondo, a un anno dal varo dell'atto aziendale, l'emodinamica non è stata predisposta». Ciò rappresenta un dramma per le persone colpite da infarto miocardico acuto e residenti tra Costiera, area stabiese, monti Lattari e hinterland a sud di Napoli, costrette a recarsi negli ospedali partenopei per sottoporsi a un intervento salvavita. Ogni anno sono circa 800 i pazienti cardiologici trasferiti nel capoluogo dalla fascia compresa tra Massa Lubrense e Portici. Va da sé che molti di questi non riescono a essere operati in tempi accettabili a causa della distanza e del traffico. «Nonostante l'alto tasso di mortalità delle patologie cardiologiche - aggiunge Staiano - agli infartuati non resta che affidarsi alla buona sorte e sperare di arrivare in tempo a Napoli. E questo perché a Castellammare manca l'Emodinamica». Per sollecitare l'attivazione del servizio nell'ospedale San Leonardo, il tribunale per i Diritti del malato ha mobilitato i sindaci e invocato l'apertura di una conferenza dei servizi, finora senza risultato. Di qui la denuncia «cautelativa» che Giuseppe Staiano ha presentato ai carabinieri di Piano di Sorrento con un duplice obiettivo; far luce sulla mancata predisposizione dell'Emodinamica e valutare i rischi ai quali la popolazione è attualmente esposta. Ma che cosa ne pensa l'Asl? Per l’ azienda sanitaria è tutta colpa d la burocrazia. Il progetto per l'attivazione del servizio a Castellammare è stato delineato, inserito nell'atto aziendale, approvato dalla Regione e sottoposto al ministro della Salute che ora dovrà finanziarlo. «Abbiamo pure individuato i locali», precisano all'Asl. Sui tempi però, non ci sono certezze. Una volta ottenuto il finanziamento, infatti, bisognerà eseguire dei lavori di adeguamento delle stanze espletare la procedura per l'acquisto dei macchinari. Fino a quel momento, molti pazienti cardiologici dovranno affrontare il solito calvario. «A Nola l'Emodinamica è attiva 24 ore al giorno grazie all'assunzione di altri quattro medici specializzati - concludono all'Asl - senza dimenticare che a Boscotrecase è stato predisposto un servizio di interventistica cardiocircolatoria queste strutture si aggiungi l'Emodinamica di Castellammare».

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