Appello dei residenti "prigionieri delle frane"
Vico Equense - Residenti del Faito bloccati sulla montagna, si attiva la Regione. È stata convocata per il prossimo 22 novembre una riunione congiunta delle commissioni Bilancio e Ambiente presso Palazzo Santa Lucia dove saranno ascoltati i residenti e i rappresentanti del territorio. Da circa dieci giorni i residenti delle frazioni alte del comune di Vico Equense, come Massaquano e Moiano, sono letteralmente intrappolati sulla montagna. Le due vie di accesso al Faito sono interdette al traffico: quella dal versante di Castellammare è chiusa da anni per via del dissesto stradale, mentre quella dal versante di Vico Equense è ancora impraticabile in seguito alla frana dei giorni scorsi. Così i residenti senza medicinali e senza scorte alimentari hanno urlato il loro sos, il loro grido d'allarme per ottenere aiuto dalle istituzioni. «Ascolteremo - ha detto il consigliere regionale Alfonso Longobardi - le ragioni e le proposte degli operatori del Faito, della Città Metropolitana, dei Comuni di Castellammare di Stabia e Vico Equense, del Parco dei Monti Lattari, dei Comitati dei residenti. Sempre nell'audizione ascolteremo le direzioni generali regionali "Demanio e Patrimonio", "Governo del territorio'" e "Difesa Suolo”. In tal modo, avremo un quadro completo delle azioni da attuare, ferma restando la stringente necessità di attuare un forte intervento anche da parte dello Stato centrale che deve assistere le popolazioni con tecnici, mezzi e risorse appropriate». Le frane dei giorni scorsi arrivano dopo i devastanti roghi della scorsa estate che hanno flagellato il monte Faito. Dall'estate all'inverno le centinaia di persone residenti sulla montagna insieme agli operatori turistico-ricettivi stanno vivendo una emergenza continua, il tutto senza contare i disagi per i ritardi nella riapertura della funivia arrivata solo a fine estate. (Fonte: ELDEM da Il Roma)
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.