Filomena Baratto, Carmen Matarazzo, Raffaele Ragone e Raffele Urraro |
Il poeta Raffaele Ragone ha omaggiato una ospite australiana declamando per lei due poesie in inglese. Ha continuato il suo intervento con poesie dal suono armionoso e incisive nella loro levigata forma. A seguire Raffaele Urraro tra le altre, con la sua intensa poesia del Vignaiuolo terzignese, lirica ricca e profonda che ha reso egregiamente l’idea del tempo e del lavoro che il vignaiuolo profonde tra i filari della sua vigna. Il poeta ha poi dato notizie circa i vini campani nell’antica Roma, soprattutto per quanto riguarda i tempi di invecchiamento e di come venivano schiariti e addolciti. E infine le poesie di Filomena Baratto: La zolla, Terra mia, Io rinascerò, Il mio albero, dove la terra diventa motivo non solo di sostentamento per l’uomo, ma anche riconoscimento e identificazione del luogo di appartenenza così come metafora della stessa vita, delle sue sofferenze e della sua fragilità. Subito dopo gli ospiti hanno partecipato alla degustazione dei vini.
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