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mercoledì 13 dicembre 2017

Bullismo record in Campania: 616 casi in 9 mesi

Fonte: Luca Marconi da Il Corriere del Mezzogiorno 

Sono stati 616 i casi di bullismo accertati nelle scuole campane nell'anno scolastico 20162017: cosi i dati della ricerca a campione «L'incidenza del bullismo nelle scuole della Campania» voluta dal garante regionale dell'infanzia e dell'adolescenza, illustrata alla presenza del questore di Napoli Antonio De Iesu e di magistrati del tribunale dei minori. I picchi più alti sono nelle provincie di Napoli e Caserta. Nello specifico, nella provincia partenopea sono stati registrati in media 3 casi per scuola con l'eccezione di istituto comprensivo, dove, purtroppo, se ne conteggiano molti di più. Nella provincia di Caserta, si registra una media di 2,5 casi per scuola, anche qui con due eccezioni con decine di episodi di violenza. Per il 60% dei docenti il bullismo incide «molto» sull'andamento dell'attività didattica. Su base regionale il 28% dei docenti ritiene di non essere in grado di gestire Bullismo record m Campania: 616 casi in 9 mesi autonomamente il problema, una percentuale che raggiunge il 38 nella provincia di Napoli. Aumentare la consapevolezza delle famiglie e dei ragazzi, spingere chi è vittima a non provare disagio nel «denunciare» e monitorare a scuola e in casa, sono i metodi indicati per contrastare il bullismo prima che i ragazzi ne diventino vittime croniche.
 
Cesare Romano, garante per l'infanzia, parla di «numeri allarmanti, tanto più che facendo una proiezione del campione adoperato (22%) sul 100% delle scuole avremmo circa 3000 casi, servono subito strategie di contrasto efficienti». «Bisogna formare gli adolescenti ad un uso consapevole del Web» ritiene il questore Antonio De Iesu: «Bisogna che il minore sappia che qualsiasi foto o riflessione sui social può diventare virale e non è più possibile tornare indietro». E la giudice minorile Paola Brunese: «Bisogna indurre insegnanti e genitori a cogliere i segnali delle giovani vittime, che spesso si emarginano con vergogna sentendosi quasi responsabili della violenza subita. È necessario comunicare quindi che anche il coraggio può aiutare a far emergere il fenomeno sottovalutato: i casi che arrivano in tribunale sono sensibilmente inferiori a quelli reali».

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