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domenica 17 dicembre 2017

Pd, Corrado segretario stabiese dopo 4 anni la spunta un renziano

Fonte: Fiorangela d'Amora da Il Mattino 

Castellammare di Stabia - Nicola Corrado è il nuovo segretario del Partito Democratico stabiese. La vittoria arriva sul filo di lana con uno scarto di appena 13 preferenze. Sono 294 i voti per Corrado, politico navigato, eletto nell' assemblea nazionale del Pd tra i renziani, oggi riferimento dell'area di Oddati a livello provinciale. Lo sfidante Andrea Ciccarelli (281 preferenze) alla prima esperienza politica, era il candidato di riferimento dell'area che fa capo al segretario regionale Mario Casillo. Per lui erano scesi in campo il sindaco di Castellammare Antonio Pannullo e il capogruppo in consiglio comunale del Pd Francesco Iovino, oltre che una parte dei consiglieri comunali. «È stata una bellissima battaglia - ha affermato Ciccarelli poco dopo l'esito delle votazioni - ci abbiamo creduto ed eravamo quasi pari, pochi voti avrebbero fatto la differenza. Per me è stato un onore essere il candidato del sindaco ma c'è un partito diviso a metà e ora cercheremo di unirlo». Al rammarico dell'esordiente fa da contraltare l'emozione e la determinazione del neo segretario Nicola Corrado, che aveva cominciato la giornata lanciando un messaggio social: «Non chi comincia ma quel che persevera, oggi ci riprendiamo il partito che ci hanno sottratto». E così è stato: i seggi aperti alle 9 si sono chiusi alle 20, i conteggi si sono ripetuti due volte per lo scarto esiguo tra i due candidati. «Adesso inizia un lavoro complicato, difficile ma entusiasmante - è stato il primo commento di Corrado - riconquistare il popolo perduto e deluso negli ultimi mesi, questa è la sfida a Castellammare e in Italia.
 
Il primo atto è chiedere scusa degli errori commessi e dei troppi silenzi, per troppo tempo abbiamo avuto mille correnti senza anima». Per Corrado è scesa in campo anche parte dell'amministrazione, da Eduardo Melisse, ex presidente del consiglio dimissionario e oggi consigliere di maggioranza, all'ex vice sindaco Andrea D i Martino. Decisivi anche i voti di Nello Cuomo, componente dell'assemblea nazionale del Pd che assieme al fratello Rosario, consigliere comunale di maggioranza, rappresentano l'area riformista del partito. Ieri al Palazzetto del Mare hanno votato 575 iscritti, gli aventi diritto erano 886. In realtà le tessere sono 1022 ma 400 non sono state riammesse dopo lo scandalo delle iscrizioni comprate che ha coinvolto diversi circoli della Campania. Un partito che perde consensi e adesioni: nell'ultima votazione, avvenuta nel «lontano» 2013. gli iscritti erano 1450 e i votanti furono 1276. Prima di Corrado il segretario era stato Vittorio Cambri, eletto nel 2013, proprio contro l'attuale sindaco di Castellammare Antonio Pannullo. Le tessere decisive furono quelle di Francesco Iovino, oggi principale sponsor politico del primo cittadino, ma anche di Nicola Cuomo e Lino dello Ioio. Questi ultimi due, dopo la deludente esperienza amministrativa che nel 2015 portò sulla poltrona di primo cittadino Cuomo, sfiduciato un anno e mezzo dopo da anime del suo stesso partito, non sono nemmeno più tesserati. Il 2015 è una data spartiacque per il Pd stabiese: ad aprile viene sfiduciato il segretario Cambri, "silurato" come ritorsione politica per quanto accadeva in consiglio comunale, con il sindaco Pd che revocava le deleghe a due assessori del suo stesso partito, ma di area diversa. Pochi mesi dopo, a ottobre 2015, anche Nicola Cuomo è costretto a fare le valigie. Commissariamento per il Comune e per il partito che cambia nomi e volti, e accoglie Gennaro Migliore, oggi sottosegretario alla Giustizia del governo Gentiloni, nella veste di «semplificatore». Il tracollo politico si accompagna al pasticcio burocratico e amministrativo che porterà nell'ottobre del 2016 a perdere anche la storica sede di Corso Vittorio Emanuele. L'appartamento al primo piano del civico 57, inaugurato da Armando Cossutta nel 1975, vide la presenza di leader politici quali Giorgio Amendola, dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e finanche del segretario comunista più amato dal popolo di sinistra Enrico Berlinguer. Una sede chiusa perché sommersa di debiti, bollette non pagate e fitti arretrati nei confronti del proprietario: non un nome qualsiasi, ma una fondazione intitolata ad uno dei padri nobili della sinistra napoletana e italiana, Gerardo Chiaromonte. Sul citofono e ai balconi il simbolo del Pd non è mai svanito, segno che la storia d'amore tra quelle stanze e la politica non è terminato. Sarà proprio la riacquisizione della sede uno dei primi passi del nuovo segretario.

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