Umberto De Gregorio |
«Contestare i dati di Legambiente? E perché mai. Quei dati vanno interpretati. Legambiente ci dice che Eav sta muovendo passi significativi verso il cambiamento». Il presidente Eav Umberto De Gregorio gioca all'attacco: secondo Legambiente la Circumvesuviana è la seconda peggiore ferrovia d'Italia, ma lui vede il bicchiere mezzo pieno. Presidente, non è eccessivo il suo ottimismo? «Ma io sono realista. Nella sua relazione Legambiente scrive "Una buona notizia è rappresentata dai nuovi treni che finalmente stanno entrando in circolazione sulla rete campana. Dopo trent'anni è arrivato il primo dei 13 nuovi treni della Cumana ed entro il 2018 dovrebbero essere consegnati gli altri 12 convogli. Partiranno inoltre le gare con 370 milioni per l’ acquisto di 44 treni nuovi soprattutto perla Circumvesuviana; 14 milioni per rimettere in marcia i treni Metrostar incidentati, 60 milioni di euro per rifare le stazioni con bigliettazione elettronica, videosorveglianza e infrastrutture". Lo scrivono loro, non io. Anzi, io aggiungo una cosa: il secondo treno della Cumana entra in funzione dopodomani, il terzo entro fine anno». Però il dossier si concentra soprattutto sulla Circumvesuviana. «La Circumvesuviana ha grossi problemi. Ma anche qui abbiamo raggiunto risultati importanti: grazie alla transazione firmata con la casa costruttrice dei Metrostar abbiamo già rimesso sui binari 17 su 21 treni. Poi ci sono problemi che non dipendono da noi». Per esempio? «Per esempio i treni oggetto di revamping che non ci vengono consegnati per i ritardi delle aziende che li stanno costruendo. Si tratta di appalti vecchi, precedenti alla gestione De Luca, affidati a ditte che vivono oggettive difficoltà».
E per i treni che si guastano le corse vengono soppresse continuamente. «Il dato del 2016, di 4252 corse soppresse, è fortemente condizionato da 1817 corse cancellate per scioperi. Al netto di questi il dato è sostanzialmente vicino a quello del 2015 e molto più basso dei precedenti. Nel 2017 il trend è migliorato: sino a fine novembre le corse soppresse sono 1171 con un abbattimento del 70% rispetto al 2016. Anche i ritardi sono in forte diminuzione». Quindi i disagi sono colpa dei sindacati? «No, assolutamente. Lo sciopero è un diritto e in una fase di cambiamento come questo la dialettica è inevitabile. Il confronto, anche duro, è necessario. Serve a fare dei passi avanti». Torniamo al servizio, la gente vuole sapere quando potrà beneficiare di più corse, magari la mattina presto e la sera, come avveniva un tempo. «Io bugie non ne voglio dire: se non ci sono i treni, le corse non possono aumentare. Ogni volta che possiamo, lo facciamo: si pensi ai treni straordinari per le partite del Napoli o a quelli dei giorni festivi Di più non si può, per ora. Non abbiamo mai promesso miracoli ma un lungo e faticoso lavoro che sta portando i suoi frutti e di cui siamo soddisfatti». Insomma, fino a quando resterete m zona retrocessione? «Il percorso è ancora lungo, ma abbiamo la certezza che i nuovi treni arriveranno. Nel medio periodo torneremo in testa alla classifica».
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