Fonte: Politica in Penisola
Le aspirazioni dei candidati peninsulari a un posto in lista per aggiudicarsi un seggio nelle future Camere si sono infrante nelle logiche che governano i Partiti: se non conti niente, nessuno ti prende in considerazione. E seppure conti qualcosa c’è sempre qualcuno che conta più di te! Così per Giuseppe Cuomo e Piergiorgio Sagristani, sindaci rispettivamente di Sorrento e di Sant’Agnello, l’ambizione di essere candidati è sfumata senza appello. Nonostante la litania quasi quotidiana con cui hanno lasciato credere, complici alcuni giornali, che le loro fossero candidature addirittura contese! Quando il gioco si fa duro solo i duri resistono a giocare…ma non sempre vincono! Alla fine l’ha spuntata Nello di Nardo con un terzo posto che difficilmente si tradurrà in chance di elezione, anche se le porte di una successiva promozione restano aperte… Sempre in Forza Italiaha spuntato un collegio uninominale la vicana Flora Beneduce, consigliere regionale, di recente “promossa al rango dei big” della politica forzista per il coinvolgimento in un’inchiesta giudiziaria su un presunto voto di scambio (alle ultime elezioni regionali) insieme a Giggino Cesaro, ‘a purpetta, e al figlio Armando. La Beneduce si candida nell’uninominale nel Giuglianese! Che altro aggiungere! Il Sindaco Cuomo pure le ha tentate per spuntare la candidatura che gli avrebbe permesso di uscire anticipatamente dalla politica sorrentina dove la lotta per succedergli alla guida del Comune si prospetta cruenta assai e incerta negli esiti. Una via di fuga gli avrebbe sicuramente giovato, ma non è stato così e ora dovrà vedersela con la sua maggioranza in fibrillazione per le scelte che si appresta a compiere.
Senza peso politico specifico non si va da nessuna parte, tanto più in una stagione nella quale per contare servono solide e interessate amicizie con chi comanda realmente e decide nei partiti su carriere e fortune elettorali. Cuomo ha brigato con Forza Italia, mentre la vulgata per Piergiorgio Sagristani racconta di un “…tutti mi vogliono e tutti mi cercano…” salvo che, alla fine, non si è concretizzato un bel niente! Vall’ ‘a capì! Non è mai scattato il sostegno pubblico da parte degli altri Sindaci, tanto per dare un po’ di spessore in più alle aspirazioni di entrambi e nonostante il collega Giuseppe Titoabbia invocato, teoricamente, un’unità di intenti nell’interesse del territorio! Salvo poi preoccuparsi di ottenerla lui quella candidatura nel PD anche in virtù del suo essere un consigliere metropolitano accreditato nel PD campano e presso lo stesso Presidente De Luca! Il quale, per la verità, la partita se l’è giocata davvero tutta… ma per candidare il figlio Piero che pure qualche problemino giudiziario ce l’ha! Per Tito e per Giovanna Staiano di Massa Lubrense la delusione dev’essere stata ancora più forte, anche se non la danno a vedere! Prima di accusare i vertici PD di non averli tenuti nella debita considerazione e di aver negato alla Costiera una rappresentanza elettorale legata al territorio, devono prendersela entrambi con lo stesso PD peninsulareche, a livello di Coordinamento, ha sottoscritto un documento sulle candidature… ma “senza sponsorizzare” nè Tito nè la Staiano! Presentandoli piuttosto come autocandidati: per quanto ci riguarda, li candidate o no…poco ci interessa è stato il messaggio Dem! Allora perchè, con tutto il rispetto dovuto, Napoli e Roma avrebbero dovuto prendere in considerazione Tito e Staiano? Per il Sindaco di Meta non c’è neanche la scusante dei problemi giudiziari pendenti (indagato e non imputato) visto che il PD di personaggi poco immacolati ne ha candidati diversi e senza batter ciglio! La Staiano invece non si è resa conto dell’ingranaggio partitico in cui si è ficcata, con un PD territoriale pregiudizialmente ostile alla sua storia di esponente di centro-destra! Bene avrebbe fatto a declinare subito l’invito…di aderire al PD! C’è poco da dire, ma molto da fare per costruire una classe dirigente meno autoreferenziata su tutti i fronti, più autorevole e quindi capace di pesare sullo scacchiere di una politica regionale e nazionale dove contano innanzitutto i numeri insieme alla capacità di essere parte integrante del sistema di riferimento. Probabilmente il Sindaco Tito in questo momento era l’unico veramente in grado di giocarsi la partita, ma è giunto spompato e menomato all’appuntamento decisivo della sua carriera politica. Rien ne va plus, les jeux sont faits! (Red. PinP)
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