Fonte: Federico Monga da Il Mattino
Per una volta il Tar ci ha fatto
una bella sorpresa pasquale.
Il capretto e l’agnello, come
da tradizione, potranno continuare
ad essere esposti nelle vetrine
delle macellerie di Napoli. La storia
è questa: la scorsa settimana
l’assessore comunale Roberta
Gaeta aveva emesso un’ordinanza
con la quale vietava
«l’esposizione di ovini e caprini al pubblico interi o in quarti». La preoccupazione dell’assessore
è non traumatizzare i
grandi ma soprattutto i piccini
che potrebbero rimanere «impressionati dagli occhi vitrei e dalle
carcasse degli animali». Ieri il
Tar ha sentenziato:libera Pasqua
in libero agnello a testa in giù. Ci
permetta allora la dottoressa Gaeta
di fare un balzo nella nostra infanzia
quando noi, e forse anche
lei, bambini di città, trascorrevamo parte delle vacanze in campagna
dai nonni. E vedevamo le
mucche partorire e i contadini uccidere
nell’aia il pollo per la cena
e nella porcilaia il maiale per le
feste di Natale che sarebbero arrivate
da lì a pochi mesi. Potevamo
conoscere, guardando con i
nostri occhi, il ciclo della vita,
dalla nascita alla morte.I bambini
di oggi, invece, gli occhi
se li fanno diventare vitrei da
soli, ripiegati sugli smartphone
a navigare chissà dove e andando
in contro a chissà quali
traumi. Convinti, come segnalava
un sondaggio di qualche anno
fa, che le vacche fossero viola perché
le avevano viste solo in uno
spot di una nota marca di cioccolato.
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