Irpino e futuro avvocato ma le ha suonate ai dem. Ha solo 21 anni. I maligni lo danno vicino a De Luca
Fonte: Gimmo Cuomo da Il Corriere del Mezzogiorno
Tutto università (Giurisprudenza) e politica. Ecco chi è Nicholas Ferrante, il giovane ventunenne della provincia di Avellino che ha scosso con una scarica di tritolo ad alto potenziale il Partito democratico, denunciandone l'abdicazione dai valori fondanti a vantaggio del Movimento 5 stelle e, soprattutto, mettendo sotto accusa la scelta di candidare nel collegio di Ariano Irpino il nipote d'arte Giuseppe De Mita, sonoramente bocciato dagli elettori. Certamente il suo intervento all'assemblea di SinistraDem non è passato inosservato. Ed è diventato patrimonio pubblico prima che si potesse conoscere qualcosa di più sull'autore. Il suo cognome, del resto, evoca un celebre, anche se ormai svelato, mistero letterario ed editoriale. Di utenze telefoniche intestate a Ferrante a Luogosano, paesino di poco più di mille anime nel cuore dell'area del Taurasi, ce ne sono ben 22. Ventun'anni, primo di due figli, suo padre è dipendente di un'azienda che opera nell'area industriale di San Mango sul Calore. Da buon irpino, ha la politica nel sangue. Il fratello minore conferma la precocità del suo interesse per la cosa pubblica, che risalirebbe agli anni immediatamente successivi alle scuole medie. Al termine della scuola dell'obbligo, l'iscrizione al liceo classico di Pietradefusi, poi l'iscrizione alla Federico II.
Parallelamente agli studi, Nicholas ha iniziato a coltivare letture sulla storia dei partiti e ad interessarsi, in particolare, alla vicenda del Pd. In questa fase iniziale lo ricorda Giovanni Ferrante, solo suo omonimo, dirigente scolastico in pensione (per anni alla guida dell'istituto De Sanctis di Sant'Angelo dei Lombardi), e sindaco per io anni di Luogosano. «Nonostante la giovane età manifestava un'attenzione particolare per la politica. Si è rivelato particolarmente precoce. Mi piaceva fermarmi a ragionare con lui». Entrambi sono iscritti al locale circolo democrat intitolato ai giudici Falcone e Borsellino. Le sue parole hanno avuto lo stesso effetto dirompente di quelle del bambino che, a differenza degli altri sudditi, riesce a vedere che il re è nudo. «In Irpinia non c'è ü partito (è senza segretario da oltre due anni e forse alla une di aprile si celebrerà finalmente il congresso, ndr), ma ci sono i signori delle tessere. Se alle spalle hai un imprenditore, puoi prendere in mano il partito». E ancora: «È il momento di ripartire dal basso, di scusarsi con gli elettori del centrosinistra che hanno votato il Movimento 5 stelle. Sono stato vicino a Renzi, ho anche votato sì al referendum costituzionale, poi ho preso atto di tanti errori». La sortita all'assemblea romana desta non poca meraviglia tra dirigenti e militanti del Pd irpino. Il segretario del circolo di Luogosano, Giuseppe Guarente, non esita a dissociarsi dalle affermazioni di quello che aveva addirittura scelto come suo vice. «Nicholas — afferma — ha sempre dimostrato profondo interesse per la politica, tanto è vero che lo avevo voluto con me in lista. Poi però mi ha deluso. Lanciare offese indiscriminate su tutto ü Pd irpino è sbagliato. Non bisogna mai fare di tutta l'erba un fascio, specialmente se si parla di persone che hanno scritto la storia della politica. Lui ha sempre cercato di apparire, di farsi notare. Lo capisco. Ma in questo caso ha sbagliato. Attualmente è un semplice iscritto. Peraltro non lo si vede al partito da più di un anno». Il giovane Nicholas ha sempre puntato in alto, pensato alla grande. Non è stato iscritto ai Giovani democratici, ma direttamente al partito dei seniores. «Io — ricorda Lorenzo Preziosi, segretario provinciale dei Gd — l'ho conosciuto in occasione della Convenzione nazionale in vista dell'ultimo congresso. Come me anche lui ha partecipato in quota Renzi». Sul merito, il segretario dei Giovani è sibillino. «Nicholas ha espresso un malessere presente nell'Arianese e in Alta Irpinia. Ne abbiamo discusso proprio la scorsa settimana in una riunione con i presidenti di tutti i circoli». Come dire: i panni sporchi si lavano in famiglia. Nel Pd avellinese in molti considerano Ferrante legato politicamente a Franco lovino, membro dell'assemblea nazionale, eletto in quota Renzi e a Roberta Santaniello, ex presidente provinciale del Pd e dirigente della Regione, molto vicina al governatore Vincenzo De Luca. «Forse per questo — insinuano i maligni — nell'intervista al Fatto non ha lesinato elogi a De Luca e al figlio Piero?».
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