Pagine

giovedì 1 marzo 2018

Sorrento. Profughi, valanga razzista su Fb

Il vescovo: è dovere civile aiutare chi è in difficoltà Il sindaco: frasi becere

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino

Sorrento - C’è chi prevede che diventeranno manodopera a basso costo per gli imprenditori locali, sottraendo lavoro ai disoccupati italiani, e chi nel colore della loro pelle scorge addirittura un «tentativo di sostituzione etnica». Parole durissime, quelle con cui molti sorrentini hanno accolto i 15 profughi africani cui la Diocesi ha aperto le porte dell’ex seminario. Un’escalation di razzismo e rancore sociale alla quale ieri ha replicato monsignor Francesco Alfano: «Aiutare le persone in difficoltà è un dovere della Chiesa e della società civile», ha ammonito l’arcivescovo durante la cerimonia di benvenuto in cattedrale. I migranti eritrei e sud-sudanesi sono giunti a Sorrento martedì sera, emozionati ma stravolti dalle fatiche del viaggio e da un freddo che non avevano mai sperimentato. Ad attenderli gli operatori della Caritas diocesana e della parrocchia che li hanno subito accompagnati nei locali fatti ristrutturare appositamente dall’arcivescovo. Ma quando le fotografie hanno cominciato a fare il giro dei social network, a cominciare da Facebook, molti internauti hanno dato libero sfogo alla rabbia. «I profughi arrivano in un minivan di lusso, ben vestiti, sorridenti e spavaldi, mentre i terremotati di Amatrice vivono nei container, al freddo, dimenticati dalla Chiesa e dallo Stato», scrive Domenico prima di lanciare una previsione:«Tra pochi anni Sorrento diventerà una succursale di Castel Volturno».
 
Non la pensa diversamente Cinzia, secondo la quale «un Paese che non riesce a tutelare i propri lavoratori, imprenditori e studenti non può permettersi di ospitare i migranti».Pronte le risposte per i sorrentini che invitano a mettere da parte la paura tendendo una mano a chi fugge da guerre e povertà: «Voglio vedere se sarete ancora felici quando i profughi diventeranno mille e voi non potrete più uscire di casa», attacca Giovanni mentre Antonino invita i «buonisti» a tenersi gli africani in casa. Insomma, è bastata una foto dei 15 ospiti della Diocesi per far sì che molti ci ricascassero: l’anno scorso, quando il Ministero dell’Interno stabilì che la Costiera dovesse accogliere 240 disperati e l’assessore Massimo Coppola lanciò un sondaggio su Facebook per verificare l’opinione dei residenti, alcuni internauti si abbandonarono a considerazioni che spinsero qualche osservatore a paragonare Sorrento a Capalbio. Che cosa ne pensa il sindaco Giuseppe Cuomo? «Le becere polemiche di queste ore non ci appartengono, ma ci spingono a vigilare affinché la permanenza in città di queste persone sia all’insegna della serenità e dell’arricchimento reciproco. Se avessero avuto a disposizione strutture idonee, anche i Comuni avrebbero dato ospitalità ai migranti». Sulla questione èintervenuto anche monsignor Alfano. Durante la cerimonia di benvenuto in parrocchia, l’arcivescovo ha ringraziato i profughi: «Ci danno la possibilità di aprirci a realtà complesse che impongono non solo un impegno solidale, ma anche uno sforzo di conoscenza per comprendere problemi gravi e contribuire alla loro soluzione». Infine la replica ai razzisti:«La Chiesa non fa distinzioni ed è impegnata in tutte le emergenze che chiamano in causa la coscienza dei fedeli»

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.