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martedì 17 aprile 2018

Tre donne, l'ultimo libro di Dacia Maraini presentato a Castellammare di Stabia

di Filomena Baratto

Castellammare di Stabia - Ieri sera, al Teatro Viviani, a Castellammare di Stabia, sala gremita per la presentazione del libro Tre donne di Dacia Maraini, Rizzoli Editori. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione Achille Basile Le ali della Lettura, ed esteso alle Associazioni Fidapa, Movimento Rinascita Cristiana e Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Nella cornice di un Teatro stracolmo, un po’ angusto rispetto alla massiccia presenza di pubblico, l’autrice è stata accolta sul palco dalla Presidente dell’Associazione Achille Basile, Carmen Matarazzo, da Antonella Lipardi e Filomena Varvo, presidente della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei giornalisti, nonchè da un gruppo di allieve che hanno letto brani significativi dal libro. La sala, gremita fino a fuori, conteneva una ricca presenza di giovani oltre a una folta schiera di lettrici devote e grandi ammiratrici della Maraini, ma anche un pubblico maschile. Dacia Maraini è una delle più grandi e conosciute scrittrici italiane, nota in Italia e all’estero, non solo autrice di grandi romanzi, ma anche saggista, poetessa, drammaturga, sceneggiatrice. La sua carriera letteraria inizia nel ’62 con il romanzo La vacanza e continua fino ad oggi incessantemente toccando sempre temi scottanti e di primo piano. La sua vita è stata ricca di presenze importanti e di grande rilievo a cominciare da Alberto Moravia, suo marito dal ’62 fino agli anni ’80, e poi Pierpaolo Pasolini, Maria Callas, Elsa Morante, solo per citarne alcuni. Nel ‘90 vinse il Premio Campiello con il romanzo La lunga vita di Marianna Ucrìa.
 
La scrittrice, nel suo intervento, ha percorso in parte la storia del suo romanzo presentando le tre donne che in esso si avvicendano: Gesuina, Maria e Lori, rispettivamente una nonna, una madre e una figlia che convivono in casa senza la presenza di un uomo. E sarà proprio l’arrivo di un uomo a rompere gli equilibri e far sì che le protagoniste si misurino col desiderio. La cornice teatrale ben si adattava, anche se un ambiente ristretto rispetto alla grande affluenza, al suo animo di sceneggiatrice con più di sessanta testi e tutti di grande rilievo. Il pubblico attento in sala ha mantenuto interesse fino alla fine interagendo con l’autrice con domande inerenti il romanzo e il suo pensiero in proposito a temi di grande spessore. La serata si è protratta fino verso le ore venti quando l’autrice ha dato inizio alla carrellata di autografi. E’ stato un incontro interessante e ricco che ha visto affluire persone anche fuori dal territorio stabiese, segno che c’è voglia di apertura, confronto e conoscenza come affermava la stessa autrice nel suo discorso riferendosi ai tempi moderni, che vedono una chiusura maggiore rispetto al passato. I muri come la paura portano a esperienze pericolose già vissute nel passato. Ha sottolineato molto il tema della condizione della donna che vive ancora in un ambiente declinato al maschile, anche se molte leggi l’hanno liberata dalle costrizioni del passato, ma ancora molto si deve fare. Un successo di pubblico e di interesse, grazie all’Associazione Achille Basile e in primis a Carmen Matarazzo che da anni opera sul territorio con grande impegno e dispendio di energie e alla quale vanno i complimenti di grande divulgatrice di cultura e grande referente dentro e fuori il nostro territorio.


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