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martedì 8 maggio 2018

La classifica del mare Bandiere blu migliora la Campania

Punta Gradelle
Fonte: Ciriaco M. Viggiano il Mattino

I tempi delle fogne guaste, delle acque infestate dai batteri e dei divieti di balneazione a raffica sembrano ormai superati. E, in meno di tre anni, Sorrento passa dalle polemiche per le spiagge off-limits a causa degli sversamenti di materiale fecale ai festeggiamenti per l'assegnazione della Bandiera Blu, premio che la Foundation for Environmental Education (Fee) riserva alle località caratterizzate dal mare pulito e dall'alta qualità dei servizi offerti ai bagnanti. La cittadina costiera, quella di Piano di Sorrento e quella di Ispani rappresentano le novità che consentono alla Campania di raggiungere i 18 vessilli e di piazzarsi alle spalle di Liguria e Toscana nella classifica delle regioni italiane col maggior numero di spiagge da sogno. Decisiva, per la promozione di Sorrento e Piano, si è rivelata l'attivazione del depuratore di Punta Gradelle: un'opera, attesa da decenni, che tratta i reflui provenienti dai Comuni costieri e, grazie a un sistema di grigliatura grossolana e fine, evita che in mare finiscano assorbenti, preservativi, cotton fioc e altri rifiuti impropriamente smaltiti nei water. Statistiche alla mano, ogni giorno l'impianto blocca ed elimina 16 quintali di immondizia che, prima della sua attivazione, finivano sistematicamente in mare.
 
Altrettanto importante è la separazione delle fogne nere dalla rete dell'acqua piovana che la Gori, società che gestisce le risorse idriche in buona parte della provincia di Napoli, ha avviato in quasi tutta penisola sorrentina: lavori che hanno consentito di ridurre lo sversamento in mare di liquami non depurati, soprattutto in caso di forte maltempo. Soddisfatto Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento, ieri a Roma insieme al consigliere comunale Luigi Di Prisco per assistere alla cerimonia di assegnazione del premio: «Il riconoscimento giunge all'inizio di una stagione turistica che si annuncia da record. L'obiettivo è quello di continuare su questa strada, sensibilizzando ancora di più i cittadini e le imprese sull'importanza della tutela ambientale». L'ingresso di Sorrento e Piano nella hit parade delle spiagge più pulite, però, non basta a riequilibrare il rapporto tra le province della Campania. A fare la parte del leone, infatti, è sempre il Salernitano che vanta ben 14 Bandiere Blu a fronte delle quattro dell'area metropolitana di Napoli. Merito delle confermatissime Positano, Capaccio, Agropoli, Castellabate, Montecorice, San Mauro Cilento, Pollica-Acciaroli, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola, Vibonati e Sapri alle quali si aggiunge da quest'anno Ispani. Sul versante napoletano, invece, Sorrento e Piano si affiancano a Massa Lubrense, capace di centrare addirittura l'undicesimo riconoscimento di fila, e ad Anacapri. Ma il risultato dell'eterno derby tra Salerno e Napoli poco importa. Ciò che conta, secondo il governatore Vincenzo De Luca, è che la Campania si confermi prima regione nel Mezzogiorno e terza in Italia per numero di Bandiere Blu: «La Fee ha premiato le scelte di sostenibilità intraprese dall'amministrazione regionale e dai Comuni che, rispondendo ai requisiti previsti per l'assegnazione, garantiscono la qualità del mare e dei servizi erogati nel rispetto dell'ambiente». A ogni modo resta lontana la vetta della classifica nazionale, sempre occupata dalla Liguria con i suoi 27 vessilli. Seconda piazza per la Toscana a quota 19 con una sola bandiera in più rispetto alla Campania che, dopo anni di vani tentativi, riesce a scalzare le Marche dall'ultimo gradino del podio. In totale sono 175 i Comuni italiani rivieraschi, per complessive 368 spiagge, e 70 gli approdi turistici sui quali, durante la prossima estate, sventolerà il vessillo assegnato dalla Fee: dodici in più rispetto allo scorso anno. Segno che, da una parte, le amministrazioni locali e, dall'altra, gli imprenditori balneari stanno puntando forte su depurazione dei liquami, potenziamento della rete fognaria, raccolta differenziata, piste ciclabili, cura dell'arredo urbano, abbattimento delle barriere architettoniche, educazione ambientale, servizi sanitari, informazioni turistiche, certificazione ambientale delle strutture ricettive, attività di pesca ben inserita nel contesto della località marina. Non è un caso, dunque, che il turismo balneare abbia trainato la ripresa del settore dell'accoglienza nella scorsa stagione estiva. Secondo un'indagine realizzata dal Centro Studi Turistici per conto di Confesercenti-Assoturismo, nel 2017 l'offerta balneare italiana ha fatto segnare un +3,5 per cento con un aumento dei clienti italiani pari al 2,2 e una crescita significativa del mercato straniero che si è attestata sul +5,9. E, se le previsioni relative ad arrivi e presenze dovessero essere confermate, per le località marine italiane si annuncia un nuovo boom di vacanzieri di qui a qualche mese. «Il turismo non può che essere sostenibile, in modo da garantire un equilibrio tra fruizione e tutela del patrimonio ambientale - sottolinea Claudio Mazza, presidente della Fee Italia - In questa prospettiva il programma Bandiera Blu guida passo dopo passo i Comuni costieri a scegliere strategie di gestione sostenibile del proprio territorio attraverso un percorso capace di giovare all'ambiente e alla qualità della vita».

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