di Filomena Baratto
Vico Equense - “’Na cena ’e maggio” si è appena conclusa e il bel terrazzo del Convento settecentesco dell’Istituto Francesco De Gennaro I.P.S.S.A.R. di Vico Equense, evapora ancora i profumi e le brezze della serata. Il sole ha accompagnato come un faro che si spegne in mare la scena di fronte. Puntuali gli invitati si sono ritrovati davanti ai tavoli allestiti all’esterno per il rinfresco, tra un folto gruppo di camerieri, chiacchiere tra amici e assaggi. Ci si perde tra la voglia di parlare e gli scatti rubati al tramonto. Dalle vetrate splendono le sale con i tavoli apparecchiati. Le responsabili della serata: Enza Palmigiano e Teresa Apuzzo girano ancora per gli ultimi controlli, ma hanno fatto un ottimo lavoro e meritano i complimenti più veri e sinceri. Quest’anno “Leonardo” è cresciuto, comincia a essere sicuro dei suoi passi e aumentano anche le attese così come le premesse avevano annunciato. L’organizzazione è stata ineccepibile, la nostra tenace Comandante di nave, Anna Vanni, guida senza distrazione e va dritta per la sua rotta. Tanta solidarietà per uno scopo lodevole come quello di costruire il futuro dei giovani meno fortunati. Si riscopre anche il valore della solidarietà che si colora di entusiasmo e di azioni finalizzate, così che anche una cena accende una serata rendendola inconsueta e indimenticabile. Si inizia con un ricco buffet sul terrazzo servito dai ragazzi della scuola, dopo ci si inoltra nelle sale per prendere posto ai tavoli, che quest’anno assumono i nomi dei fiori. Il nostro anchor man Pino Visconti, altro pilastro dell’Associazione, con la sua voce suadente e inconfondibile, illustra la serata e fornisce dettagli prima di entrare all’interno della struttura. La cena è servita sempre dai giovani allievi sotto lo sguardo vigile dei professori e del maitre. Ai tavoli sporadici echi di chitarra, un tocco di canzone antica napoletana e poi le liriche di Antonio Cinque, del poeta vicano venuto a mancare lo scorso anno. Oltre al cibo, arte e poesie come quelle del poeta, distribuite in un libretto accompagnato dall’immagine “La calunnia” di Nicola Gambedotti che ha incuriosito molto vista la scena ricca e significativa che mostrava. Subito dopo l’estrazione del numero vincente della lotteria che metteva in palio un quadro del pittore vicano Claudio Barba, dal titolo “I tre pastorelli”, olio su tela vinto dal magistrato Carlo Alifano.
La cena si conclude con la torta di cioccolato e fragoline, liquori dai gusti vari e caffè. Un plauso notevole alla massiccia presenza dei giovani sparsi per le sale a servire facendo capire ancor di più quanto sappiano dare il meglio lavorando con passione. Non da meno i loro professori che hanno coordinato e diretto ogni loro passo. Un doveroso ringraziamento al Preside dell’Istituto Francesco De Gennaro, Salvador Tufano che ha concesso la possibilità di una serata sociale come questa. Leonardo crescendo diventa esigente e iperattivo come accade a quei bambini che hanno terre da conquistare e mari da solcare, segno di mantenere viva la voglia di fare e soprattutto di seguire la strada intrapresa. Leonardo cresce forte ed energico e non possiamo che augurargli lunga vita!
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